A Miglianico un 63enne è stato denunciato dai Carabinieri per aver avviato un’attività non autorizzata di raccolta di rifiuti pericolosi e non lungo le sponde del torrente Venna.
Quintali di rifiuti pericolosi e non, come inerti da demolizione, imballaggi, vecchie suppellettili e persino lavatrici in disuso e parti di motori di autoveicoli, giacevano abbandonati lungo le sponde del torrente Venna, sui terreni demaniali del comune di Miglianico in località Valle Sant’Angelo. Ad ammucchiarli era stato un 63enne di origine pugliese ma residente a Francavilla al Mare, beccato dai Carabinieri di Miglianico mentre scaricava altri rifiuti dal suo Fiat Ducato, utilizzato dal trasporto.
Da alcuni giorni i militari della stazione di Miglianico tenevano sotto controllo quei terreni che erano stati addirittura recintati e su cui nelle ultime settimane era stato scaricato di tutto. Ieri, lunedì 10 febbraio 2020, il 63enne fermato dai Carabinieri, è stato identificato ma non ha saputo fornire alcuna giustificazione per quella che sembrava una vera e propria attività di gestione di trasporto, raccolta e smaltimento di rifiuti.
I militari di Miglianico in collaborazione con quelli della stazione dei Carabinieri Forestali di Chieti, hanno accertato che l’area, costituita da terreni demaniali e da terreni privati incolti, era stata abusivamente recintata e destinata a centro di raccolta di rifiuti.
L’uomo è stato pertanto denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Chieti per aver avviato un’attività di trasporto, raccolta e smaltimento di rifiuti pericolosi e non senza la prescritta autorizzazione, nonché per invasione di terreni e danneggiamento aggravato.
Le aree in questione e i rifiuti rinvenuti sono stati sottoposti a sequestro in attesa delle determinazioni dell’autorità giudiziaria.