Meno tasse, investimenti e sicurezza: è la ricetta della CNA per negozi e botteghe in crisi a Pescara. Salce: “Giù troppe saracinesche, ridurre le imposte locali a chi affitta a prezzi calmierati; eventi non solo in centro”.
Occorre elaborare una “strategia dell’attenzione” verso le attività commerciali e artigianali della città, che coniughi riduzione delle imposte locali, sviluppo dei servizi, sicurezza e lotta al degrado. È la proposta che la CNA di Pescara mette in campo per sostenere le esigenze di settori che in queste settimane hanno riproposto all’attenzione delle istituzioni locali e dell’opinione pubblica i problemi di una città che eroga servizi a un’area vasta della regione.
“La nostra idea è creare situazioni di vantaggio che possano coinvolgere le diverse parti protagoniste”, spiega il direttore della confederazione artigiana, Carmine Salce. “Penso ad esempio a una politica di sconti delle imposte comunali sui diversi servizi, che possa coinvolgere proprietari di immobili commerciali, esercenti e Comune: una riduzione della tassazione locale a carico dei proprietari che si impegnassero ad affittare a prezzi concordati, ad esempio, li favorirebbe; ma con loro favorirebbe anche gli affittuari, che spesso non riescono a far fronte a canoni troppo esosi e si vedono costretti a chiudere. Si aiuterebbe così il recupero di vaste aree cittadine dove le saracinesche sono abbassate a ritrovare vitalità e decoro, luce, pubblico. E accrescerebbe oltretutto la base imponibile, a tutto vantaggio delle cassa del Comune”.
Quanto alle modifiche annunciate per la viabilità, come nel caso di viale Marconi, la posizione della CNA è netta: “Non si possono perdere risorse destinate a migliorare la viabilità. Soprattutto in una città in cui lo sviluppo della mobilità sostenibile e del trasporto pubblico sono ancora troppo limitati, ci sono poche corsie preferenziali e poche piste ciclabili. Ma anche in questi casi si potrebbero pensare politiche di riduzione delle tasse locali, in modo da ripartire i sacrifici che derivano dalla perdita di parcheggi. E lo stesso meccanismo potrebbe essere applicato in quelle strade o in quelle aree in cui insistono le piste ciclabili, destinate a diventare uno strumento essenziale per la mobilità urbana del futuro: se in una via si cancellano i parcheggi, chi ha un’attività in quella zona deve poter in parte “monetizzare” il sacrificio”.
Salce insiste perché il dibattito in corso si trasformi in un’opportunità anche sul fronte della sicurezza e della lotta al degrado: “Chiediamo anche noi più vigilanza, più telecamere. Certo, sullo sfondo resta la sistemazione ormai annosa di aree strategiche, come quella di risulta dell’ex stazione ferroviaria, che propongono ancora al visitatore una immagine di Pescara assai poco appetibile e che con il buio diventano terra di nessuno. Ma chiediamo anche, attraverso le nostre proposte, che vaste aree della città – dunque non solo il centro – tornino ad essere vive, pulsanti. Obiettivo che certamente le saracinesche abbassate di botteghe e negozi non contribuiscono a raggiungere. Per questo occorre anche ripensare calendari e localizzazioni di eventi che fanno sempre e solo del centro il cuore della proposta pubblica. Proposta che deve invece cominciare a considerare Pescara una città policentrica”.