Una per tutte, tutte per una: Confcommercio sta per diventare una realtà unica; in Abruzzo la spending review si applica anche alle associazioni di categoria.
L’aggregazione delle sedi provinciali è già stata annunciata dai presidenti di Chieti, Marisa Tiberio, L’Aquila, Roberto Donatelli, Pescara, Francesco Danelli, e Teramo, Giandomenico Di Sante. Il documento unitario, sottoscritto nei giorni scorsi, prevede l’aggregazione, entro il 2017, in un’unica realtà organizzativa delle quattro rappresentanze territoriali abruzzesi. L’iter sarà avviato già da quest’anno, le associazioni provinciali di Chieti, L’Aquila e Teramo procederanno con modalità che, successivamente, verranno approvate dai rispettivi organi statutari; l’intesa darà luogo a due fasi: nascerà prima Confcommercio Abruzzo Appenninico, che nel 2017 diventerà Abruzzo Confcommercio.
“Si tratta – ha dichiarato il presidente di Confcommercio Abruzzo, Roberto Donatelli – di una scelta strategica e di fondamentale importanza per la nostra Organizzazione 2.0 che ci consentirà di ottimizzare le risorse disponibili, le strutture operative ed ottenere produttive economie di scala e di scopo, nonché di rafforzare la nostra rappresentanza sindacale riposizionando sul mercato di riferimento tutte le strutture ed i servizi presenti offerti alla nostra base associativa, che necessita di un’assistenza tecnica di elevatissima qualità al passo col mutare dei tempi che richiedono ed impongono un cambiamento teso ad adeguarsi alle mutate esigenze delle imprese del commercio, del turismo e dei servizi”.
La nuova struttura dovrà anche puntare al rafforzamento dell’offerta e della qualità del sistema formativo di Confcommercio, in grado di consentire agli associati di migliorare la redditività delle proprie imprese, anche alla luce delle sfide e dei mutamenti socio-economici globali.
“La nuova Confcommercio – dice il direttore regionale Celso Cioni – sarà la più rappresentativa associazione datoriale d’Abruzzo e d’Italia e fornirà risposte concrete e professionali alle oltre 80.000 imprese del commercio del turismo e dei servizi che, pur tra mille difficoltà, continuano a produrre ricchezza ed occupazione (62% del PIL regionale ed oltre il 60% degli occupati abruzzesi delle MPMI) nel nostro contesto regionale”.