Atessa: incidente sul lavoro, muore operaio

Incidente sul lavoro mortale ad Atessa: a perdere la vita un operaio impiegato in una fabbrica dell’automotive

Roberto Caporale, un operaio di 46 anni di Lanciano (Chieti) è morto dopo essere stato investito da un tubo metallico, mentre stava lavorando con una pressa in una fabbrica dell’indotto automotive della Val di Sangro. L’incidente è avvenuto in mattinata.

Secondo una prima ricostruzione, l’operaio stava lavorando a una pressa, quando è stato colpito all’altezza dell’addome da un tubo metallico espulso dalla macchina.

Apparso da subito in gravissime condizioni, l’uomo è morto poco dopo, nonostante l’intervento del 118 e dell’elisoccorso giunto da Pescara.

Il macchinario è stato posto sotto sequestro dalla magistratura.

SINDACATI PROCLAMANO LO SCIOPERO
Quello accaduto oggi durante lo svolgimento dell’attività lavorativa è l’ennesimo incidente mortale che capita nel nostro Paese e nella nostra Regione.
Angoscia, sgomento e rabbia sono i sentimenti che viviamo in questi giorni che ci spingono ad alzare, ancora di più, il livello di impegno contro questa vergogna.
Ancora un Lavoratore precario che lavorava nella speranza di avere un posto fisso.
In Italia, gli incidenti sul luogo di lavoro non sono il risultato di eventi fatali. Troppo frequentemente, queste tragedie evidenziano la mancanza di adeguate misure preventive e di sistemi necessari per assicurare la protezione e la sicurezza dei lavoratori.
Le condizioni di lavoro in molte aziende sono troppe volte trascurate, con scarsa considerazione per l’importanza della prevenzione. Le iniziative di sensibilizzazione riguardo alla sicurezza sul lavoro vengono spesso considerate costi invece che investimenti nelle persone e nel loro futuro. Inoltre, l’aspetto economico talvolta prevale sulle leggi che mirano a regolamentare il lavoro, portando a una deregolamentazione dannosa.
È imperativo che la salute e la sicurezza siano prioritarie in tutti i contesti lavorativi, al fine di contrastare queste tragedie e rendere i lavoratori più forti nella difesa dei propri diritti. Inoltre, è essenziale potenziare l’attività ispettiva degli enti preposti, spesso soggetti a tagli da parte dei governi. La promozione di una cultura diffusa della sicurezza contribuirà a garantire un ambiente lavorativo più sano e sicuro per tutti.
Per questi motivi e per non abbassare la guardia sulla sicurezza la FIOM CGIL CHIETI e la FIM CISL Abruzzo Molise, PROCLAMANO:
2 ore di sciopero 16 gennaio 2024 da effettuarsi le ultime due ore di ciascun turno
Un Lavoratore quando esce di casa deve poter tornarci riportando il frutto del proprio lavoro ai propri cari. Non è possibile uscire senza poter tornare.
Il diritto alla vita di un Lavoratore è un bene assoluto che nessuno può cancellare.
FIOM CGIL CHIETI FIM CISL Abruzzo Molise RSU/RLS PROMA

«INTRODURRE IL REATO DI OMICIDIO SUL LAVORO»
Il Coordinamento USB lavoro privato Abruzzo e Molise torna a chiedere l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro, come si legge nella seguente nota.
Quasi sempre questi non sono incidenti ma il frutto di insufficienti investimenti e attenzione delle aziende sulla sicurezza.
Il 2023 è stato un anno orribile per l’Abruzzo che è risultata la regione con il maggior incremento di morti sul lavoro rispetto al 2022, anno in cui era già aumentato il numero di morti rispetto al 2021.
Ribadiamo che la politica deve intervenire e crediamo, come abbiamo proposto a tutti i gruppi consiliari regionali, che è necessario potenziare gli organici degli enti di controllo delle ASL e attuare una loro riforma profonda per non lasciare scampo a chi non rispetta le regole.
Alle aziende che violano le leggi sulla sicurezza va sospesa l’attività; è necessario inoltre prevedere dei controlli stringenti periodici: meglio lavoratori cassintegrati che morti.
Naturalmente ribadiamo con forza che bisogna introdurre un reato specifico nella legislazione: il reato di omicidio sul lavoro e lesioni gravi e gravissime. A tal proposito da mesi stiamo raccogliendo firme a sostegno di una legge di iniziativa popolare che prevede l’introduzione di tali reati e che costringerebbe il parlamento ad affrontare il tema.
L’Usb ha ribadito anche nella riunione del Comitato Regionale di coordinamento in materia di salute e sicurezza sul lavoro, tenutasi a Pescara lo scorso 20 dicembre, che non bastano formazione e informazione ma serve ben altro per fermare questa carneficina.
Nei prossimi giorni programmeremo scioperi in tutte le aziende della Val di Sangro in cui siamo presenti, per ricordare Roberto, tutti i lavoratori morti sul lavoro e per chiedere vera giustizia per loro e per le loro famiglie.
In questo momento sentiamo che è il modo migliore per mostrare la nostra vicinanza alla famiglia di Roberto.
Se i lavoratori muoiono il minimo è che se vi sono responsabilità chi le ha deve pagare con la galera.

LE REAZIONI
Daniele Marinelli, segretario regionale del PD Abruzzo: «Esprimiamo sgomento e dolore per l’ennesimo incidente sul lavoro avvenuto in Abruzzo, regione che continua ad essere nella “zona rossa” dei territori in cui l’incidenza infortunistica è superiore alla media nazionale.
Ormai si può parlare di una vera e propria strage, e auspichiamo che si possa fare piena luce su quanto accaduto oggi ad Atessa, anche al fine di accertare eventuali responsabilità.
Tutta la comunità del Partito Democratico si stringe attorno alla famiglia, cui esprime la massima vicinanza e promette che la battaglia per la sicurezza sui luoghi di lavoro proseguirà senza sosta.»

Anna Di Giorgio: