Chieti, la Via Crucis dei lavoratori si è snodata per il quarantunesimo anno lungo le strade cittadine, un migliaio di persone hanno partecipato al corteo promosso dalle Acli provinciali.
Ufficialmente si chiama Via Crucis dei lavoratori, ma orma da qualche anno sta assumendo sempre più le sembianze di processione dei disoccupati. Non a caso, anche nella quarantunesima edizione della manifestazione promossa dalle Acli provinciali, Monsignor Forte ha riservato parole speciali proprio a chi il lavoro non ce l’ha. La Via Crucis dei Lavoratori si è svolta ieri, domenica delle Palme, a Chieti, con partenza dalla Cattedrale di San Giustino. Quattordici stazioni curate dalle associazioni e accompagnate dal commento musicale del Coro del Miserere di Chieti, dell’Arciconfraternita del Sacro Monte dei Morti, diretto dal Maestro Loris Medoro. Le letture che hanno composto la Via Crucis dei lavoratori sono state affidate alle diverse associazioni che hanno aderito all’invito delle Acli provinciali.
“La nostra non è una manifestazione folcloristica – ha detto Mimmo D’Alessio, presidente provinciale delle Acli di Chieti – ma una tappa dell’impegno di chi cammina vicino ai lavoratori, ai disoccupati, ai poveri. Tutti abbiamo un motivo per esserci: la fatica del lavoro quotidiano, la paura di perderlo, l’angoscia per averlo perso, il timore che non ce ne sarà per i nostri figli. Il nostro impegno quotidiano è fatto di servizio, di pazienza, di tenacia, di amore, nella speranza di poter fare sempre qualcosa di buono. Nella preghiera troviamo la forza della serenità per proseguire ogni giorno e per attraversare il cambiamento affrontando le sua sfide”.