Coronavirus Castel di Sangro: Progetto Comune chiede di “riattivare la rianimazione dell’ospedale per pazienti no Covid. Necessario grande sforzo per sostenere sanità pubblica regionale”.
A Castel di Sangro Alfredo Fioritto, Diego Carnevale e Daniele Marinelli, consiglieri comunali di Progetto comune chiedono la riattivazione della rianimazione dell’ospedale per supportare le cure di pazienti no Covid e supportare la sanità pubblica regionale.
Di seguito pubblichiamo le dichiarazioni dei consiglieri di Progetto Comune a Castel di Sangro.
La sanità abruzzese affronta in queste ore una battaglia durissima per arginare l’emergenza Coronavirus. L’incremento dei casi di contagio registrati in Abruzzo sta producendo una situazione a tratti drammatica per alcuni ospedali regionali. Siamo enormemente grati a tutti gli operatori sanitari, che stanno compiendo uno sforzo straordinario, in condizioni spesso difficili.
È molto importante, in questa fase, che la Regione Abruzzo adotti una strategia e una chiara catena di comando, per rendere efficaci le misure di contenimento e garantire la tutela della salute dei cittadini in tutti i territori regionali. Per affrontare in maniera adeguata l’emergenza covid 19, le Asl hanno riattivato servizi di rianimazione e terapia intensiva in molti ospedali regionali che erano stati oggetto di declassamento o depotenziamento.
Soltanto per citare qualche esempio, questo processo ha interessato: l’ospedale di Penne, che ora svolge un ruolo fondamentale di supporto al “Santo Spirito” di Pescara, che è pesantemente sotto pressione; il presidio di Atessa e quello di Ortona, che supportano per i casi covid gli ospedali di Lanciano e Vasto; il nosocomio di Popoli, che fungerà da presidio no-covid nella provincia di Pescara. Allo stesso tempo, si registrano pressanti richieste da parte del Sindaco di Guardiagrele per il potenziamento immediato del “Maria SS Immacolata”, per gestire patologie non gravi di pazienti della provincia di Chieti. Insomma, la Regione e le Asl stanno mettendo in campo soluzioni che coinvolgono tutti i presidi e tutti i territori.
Stupisce, in questo quadro, il silenzio sull’ospedale di Castel di Sangro, fuori dai radar, quasi cancellato dalla cartina geografica. Questa è una fase che necessita massima attenzione e collaborazione tra tutti i livelli istituzionali. È inopportuna ogni polemica tra i Sindaci e chi è chiamato a gestire l’emergenza ha anche l’obbligo di mantenere la calma e la lucidità: ogni energia deve essere utilizzata per combattere l’epidemia e a tutti i malati, su tutto il territorio abruzzese, bisogna assicurare le cure migliori. Il nostro gruppo si è messo a disposizione del Sindaco, del consiglio comunale, dell’unità di crisi – che ringraziamo per tutto lo straordinario lavoro che sta svolgendo – per fornire tutto l’apporto utile e necessario. Qualsiasi divisione, in questo momento, sarebbe incomprensibile e dannosa. Per questo, in uno spirito di massima unità del territorio, chiediamo al Sindaco di Castel di Sangro, in accordo con tutti i Sindaci dell’Alto Sangro, di attivarsi con massima rapidità nei confronti del Presidente della Regione e dei vertici della ASL per chiedere il potenziamento del presidio di Castel di Sangro, anche con il ripristino del servizio di rianimazione. Il nostro nosocomio, meno attrezzato di altri per gestire l’isolamento dei pazienti affetti da malattie infettive, senza occuparsi di covid 19 assumerebbe comunque un ruolo molto importante nella rete ospedaliera provinciale e regionale, predendo in carico tutti coloro che necessitano di altre tipologie di cura e di assistenza, non affetti da Coronavirus. L’ospedale di Castel di Sangro, che rappresenta una priorità assoluta per tutto il territorio, ha la struttura e la dignità per partecipare allo sforzo della sanità abruzzese: in questo momento, mentre si stanno assumendo medici e potenziando i servizi, lasciare il nostro nosocomio ai margini del sistema sanitario regionale sarebbe incomprensibile e getterebbe pesanti ombre sul suo futuro. Noi siamo pronti a dare una mano, con massima umiltà ma assumendoci tutte le responsabilità che il momento richiede; l’unità del territorio e della nostra comunità, la massima lucidità delle istituzioni e la piena collaborazione di tutti i cittadini sono fattori determinanti per lasciarci alle spalle questo momento drammatico.