Nel Decreto ristori del Governo sono 7 i codici Ateco esclusi dal sostegno economico alle attività danneggiate dal Covid; la Regione Abruzzo incalza il Governo.
Fioristi, negozi di scarpe, agenti di commercio, professionisti ordinistici come architetti e ingegneri, scuole di lingue, atelier sposa e artigiani della moda e mense e distribuzione automatica: sono i sette codici Ateco esclusi dall’elenco degli aventi diritto al Decreto ristori del Governo per il sostegno economico alle attività danneggiate dal Covid.
E così nel quadro dell’emergenza sanitaria che dipinge un futuro di incertezza per il settore del commercio, per queste sette categorie le previsioni sono aggravate ulteriormente dal passaggio in questa terra di mezzo, in cui rappresentanti ed enti territoriali possono solo pungolare il Governo, perché si faccia carico dei dimenticati, come ribadisce l’assessore regionale alle attività produttive.
«Proprio questa mattina (lunedì 23 novembre 2020, ndr) abbiamo avuto una riunione in chat con i rappresentanti di categoria dei settori in questione», ha dichiarato l’assessore regionale alle attività produttive, Daniele D’Amario. «Va registrato purtroppo che la Regione in questo caso non ha competenze dirette in materia, ma un cosa è certa: solleciteremo il Governo, affinché si occupi anche di questi codici Ateco rimasti esclusi dal Decreto ristori.»
Intanto non solo i commercianti, ma anche i cittadini aspettano trepidanti la data del 3 dicembre per capire se verrà prorogata l’ordinanza della zona rossa o se saranno allentate le restrizioni attualmente vigenti.
«Non sono un chiromante e non ho la sfera di cristallo», ha replicato l’assessore D’Amario, «ma immagino che il Natale potrà essere un po’ più sereno per tutti. Questo almeno è quello che ci auguriamo.»