A Pescara si mobilita il fronte del No al G7 con una manifestazione di protesta in programma per giovedì. Acerbo: «Questo è un G7 di guerra»
Mentre a Pescara ha preso il via il G7 Sviluppo, il fronte del no si mobilita e chiama a raccolta quanti si dicono contrari a una manifestazione definita da più parti come un G7 di guerra.
«Noi vogliamo dire che questo è un G7 di guerra», dichiara Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione comunista. «Il G7 raccoglie le nazioni dell’Occidente che portano la responsabilità della legittimazione dell’ONU come luogo per la risoluzione delle controversie internazionali e nazioni che sostengono Israele nel genocidio in corso a Gaza e adesso nell’invasione del Libano. È una presa in giro che l’Italia è impegnata sul piano umanitario quando in un anno il Governo non ha scritto neanche una parola di condanna dei crimini di Netanyahu.»
«Vogliamo ricordare che l’Italia è anche impegnata nell’ escalation in Ucraina e soprattutto tutto il G7 conduce una politica di corsa agli armamenti che porta per esempio il nostro Paese a tagliare la spesa per la sanità e tutta la spesa sociale», dichiara ancora Maurizio Acerbo. «L’unica spesa che aumenta è per la guerra e per questo noi invitiamo i cittadini a scendere in piazza per la pace giovedì alla manifestazione che faremo a Pescara dalle ore 18».
Giovedì 24 ottobre sarà invece la volta del corteo No G7. L’appuntamento per i partecipanti è previsto alle 17,30 alla Madonnina di Pescara con partenza alle 18. Il corteo sfilerà per le vie del centro di Pescara, senza interferire con le strade delle zone rosse.