Abruzzo, continua la protesta del comitato Villa Elce, oggi hanno incontrato il viceprefetto di Chieti. La frazione di Lanciano contro l’arrivo dei migranti sul proprio territorio, ma la prefettura conferma l’arrivo di circa 25 richiedenti asilo.
Cosa farebbero tutto il giorno? Evidentemente non persuasa dal celebre detto “mal comune mezzo gaudio”, la popolazione di Villa Elce deve aver dimenticato che il nulla da fare dei migranti non è diverso dal nulla da fare dei residenti, anche loro privi dello svago dato da un bar o da una qualsivoglia struttura. In realtà, più che all’ansia per il tempo libero dei profughi, il comitato non nasconde di essere interessato alla questione sicurezza, come testimoniano le 700 firme raccolte in pochi giorni. I cittadini, contrari alla scelta della ex Rsa di Villa Elce come luogo di accoglienza per circa 30 profughi, hanno comunque ribadito che non è il razzismo a guidare la loro protesta, ma l’esigenza di ordine e sicurezza. Argomentazioni che il comitato “Villa Elce Unita” espone oggi al viceprefetto di Chieti, al quale viene anche consegnata la petizione firmata praticamente dall’intera frazione. La struttura indicata per l’ospitalità, ricordano i promotori, si trova a ridosso della strada provinciale, in una zona poco illuminata spesso teatro di incidenti stradali, e non ci sono punti di ritrovo. Il Comune – l’assessore Davide Caporale oggi ha accompagnato la delegazione di Villa Elce dal prefetto – ricorda che si tratta di una procedura gestita dalle prefetture, l’amministrazione eventualmente potrà entrare in scena se e quando i gestori della ex Rsa chiederanno la variazione di destinazione d’uso. Intanto però il viceprefetto di Chieti ha confermato l’arrivo di circa 25 persone richiedenti asilo. La decisione, che non dipende dalla Prefettura, lascia insoddisfatti e più che mai preoccupati i residenti della frazione.
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