Parco nazionale costa teatina: “Avanti tutta!”. E’ il grido di incitazione delle associazioni ambientaliste che, rivolgendosi alla Regione Abruzzo, chiedono a gran voce l’immediato decreto del parco nazionale, dopo l’ultimo stop a Ombrina.
Archeoclub, Arci, Conalpa, Costituente per il Parco, FAI, Italia Nostra, Legambiente, Marevivo, Mila Donnambiente, Pro Natura e Wwf: tutti all’unisono nel sollecitare il governo regionale sull’accelerazione dell’iter burocratico per la nascita del parco nazionale della costa teatina.
In una nota diramata a mezzo stampa si legge: “L’arrivo dell’anno nuovo, con l’entrata in vigore della legge di stabilità, ci ha riconsegnato uno scenario futuro libero dalle trivelle entro le 12 miglia marine dalle nostre coste, seppur con delle considerazioni importanti, ancora aperte, legate alla questione referendaria. Certo è che finalmente la tanto richiesta “scelta politica” è stata esercitata nella direzione di cancellare la strategicità, l’indifferibilità e l’urgenza delle attività petrolifere. Una strategia energetica che era palesemente antistorica e in controtendenza mondiale anche alla luce dell’ultimo accordo della COP21 di Parigi sui cambiamenti climatici, che apre di fatto un percorso di uscita dalle fonti fossili verso quelle rinnovabili, nell’intento di abbattere il surriscaldamento globale”.
Per gli ambientalisti è a questo punto necessario stabilire i parametri della green economy, individuata come l’unica strada in grado di dare un futuro dignitoso all’Abruzzo, definita “terra dalle grandi promesse ancora non mantenute”. Il ruolo politico del parco nazionale della costa teatina sarà pertanto centrale, con un’area protetta formalmente istituita da 15 anni ma non ancora decretata; ritardi questi che gli ambientalisti collegano alla sostanziale incapacità della politica locale, più volte sollecitata ad individuare una soluzione condivisa, capace di superare le logiche che oggi lo stesso governo cancella o congela con l’ultima legge di stabilità.
Già a luglio scorso il commissario Giuseppe De Dominicis ha consegnato una propria cartografia alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, svolgendo il suo lavoro in anticipo rispetto ai tempi previsti. Dopo lo stallo di alcuni mesi, il governatore Luciano D’Alfonso ha tentato di coinvolgere tutti i sindaci interessati per il varo di una perimetrazione condivisa dai comuni stessi per la redazione di una nuova cartografia, alternativa in qualche modo a quella predisposta dal commissario ad acta.
“Quest’ultima proposta”, lamentano gli ambientalisti, “è stata anche sommariamente mostrata ai presidenti di WWF e Legambiente in un incontro di pochi minuti, ma la richiesta di ottenerne una copia per una più accurata valutazione non ha avuto alcun seguito. Eppure ci dicono che la “perimetrazione dei sindaci” sarebbe stata anch’essa inviata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri che si troverebbe sui propri tavoli, quindi, due diverse proposte, una nota ai cittadini perché più volte pubblicamente illustrata da De Dominicis, l’altra nota solo a chi la propone. Una situazione che di fatto alimenta lo stallo in atto da circa 6 mesi. Una situazione non più accettabile: bisogna uscire fuori da questa “rotonda” e imbroccare la strada giusta! Strada che è stata indicata dai 40.000 di Pescara nel 2013 e si ripropone adesso, in modo ancora più forte, dopo i 60.000 di Lanciano, l’intervento del governo sulla legge di stabilità, un referendum ancora in piedi e l’accordo della COP21 di Parigi”.
Completamento naturale della scelta no petrolio, il parco nazionale della costa teatina è antagonista alle vecchie lobby novecentesche, sia per la sua natura (economica, sociale, culturale e ambientale), sia come strumento di tutela e protezione ambientale.
Chiude la nota: “Alla luce di quanto sin qui esposto le associazioni Archeoclub, Arci, Conalpa, Costituente per il Parco, FAI, Italia Nostra, Legambiente, Marevivo, Mila Donnambiente, Pro Natura e WWF chiedono alla Regione Abruzzo di adoperarsi attivamente al fine di sollecitare la Presidenza del Consiglio dei Ministri perché esca dallo stallo in essere e, nel rispetto di quanto previsto dalle legge, trasmetta immediatamente il decreto di perimetrazione, elaborato sulla base del lavoro del commissario De Dominicis, alla Presidenza della Repubblica per la firma. Chiedono inoltre che il Parco Nazionale della Costa Teatina sia messo subito nelle condizioni di cominciare la propria attività, nell’interesse del territorio protetto e delle popolazioni che vi risiedono”.