Interrogatori di garanzia stamattina davanti al gip nell’ambito dell’operazione Grandi eventi a Pescara: Cuzzi risponde, la Di Carlo resta in silenzio.
L’ex assessore comunale ai Grandi eventi, Giacomo Cuzzi, questa mattina in tribunale a Pescara, ha risposto alle domande del Gip Elio Bongrazio e del pm Luca Sciarretta, nel corso dell’interrogatorio di garanzia relativo all’inchiesta sugli appalti per l’organizzazione di eventi e spettacoli, sostenendo di avere “sempre rispettato le regole”. Dopo di lui, davanti al giudice, è comparso l’ex assessore Simona Di Carlo, che si è avvalso della facoltà di non rispondere, come avevano fatto lunedì scorso l’ex segretario cittadino del Pd, Moreno Di Pietrantonio e gli imprenditori Cristian Summa e Andrea Cipolla. Tra i 5 indagati, tutti sottoposti agli arresti domiciliari e accusati a vario di titolo di di corruzione, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, illeciti finanziamenti elettorali e turbata libertà degli incanti, Cuzzi è stato dunque l’unico ad avere scelto di parlare. All’ex assessore ai Grandi eventi viene principalmente contestato di avere assegnato 21 appalti per l’organizzazione di eventi all’imprenditore Andrea Cipolla, violando il principio di rotazione e senza indire gare per gli eventi al di sopra della soglia di 40mila euro, in cambio di finanziamenti illeciti e contributi elettorali.
“Cuzzi ha chiarito di essersi adeguato al modus operandi della precedente amministrazione, che poi è lo stesso che segue l’attuale amministrazione – ha detto l’avvocato Gianfranco Iadecola, che assiste l’indagato insieme al collega Nicola Lotti -. Ha spiegato che trattandosi di eventi caratterizzati dalla infungibilità, per avere un cantante di nome occorre necessariamente rivolgersi a chi ha l’esclusiva di quel cantante, e dunque non sono eventi compatibili con la rotazione o con l’espletamento di una procedura negoziata”.
Iadecola ha inoltre sottolineato che il “comportamento di Cuzzi è stato avallato e mai eccepito da parte degli uffici dirigenziali competenti, i quali anzi hanno sempre attestato, nelle delibere della giunta comunale, che loro predisponevano la regolarità tecnica e legale del procedimento”. Iadecola e Lotti hanno chiesto la revoca degli arresti domiciliari e il Gip si è riservato di decidere entro i prossimi cinque giorni, dopo avere ascoltato il parere del pm.
“Non era possibile una messa a gara degli eventi, perché se devo realizzare una rotatoria potrò mettere a gara i tanti soggetti che possono realizzare l’opera, ma se devo portare Vasco Rossi a Pescara, per valutazioni promozionali, turistiche o altro, questo cantante lo può portare solo la multinazionale che ne ha l’esclusiva nazionale e l’agenzia territoriale che ha ricevuto la delega territoriale”. Prosegue l’avvocato Nicola Lotti, che insieme al collega Gianfranco Iadecola difende l’ex assessore comunale ai Grandi eventi, Giacomo Cuzzi, questa mattina nel tribunale di Pescara, al termine dell’interrogatorio di garanzia del suo assistito. “Noi ci siamo limitati a rilevare come l’infungibilità degli eventi e la particolare natura dell’oggetto delle delibere assunte dalla Giunta quando era assessore Cuzzi, fanno sì che non ci possa essere una procedura comparativa – ha aggiunto Lotti -. L’infungibilità della prestazione artistica è peraltro riconosciuta anche da una delibera del 2014 della Corte dei Conti sezione Liguria, che oggi viene citata anche nelle attuali delibere della giunta in carica”.
Il servizio del Tg8
Giornata di interrogatori oggi, mercoledì 15 luglio 2020, davanti al gip Elio Bongrazio del Tribunale di Pescara per Giacomo Cuzzi e Simona Di Carlo, ex assessori comunali nella giunta Alessandrini, due dei cinque indagati finiti agli arresti domiciliari nell’ambito dell’operazione Grandi eventi a Pescara. Lunedì mattina, 13 luglio 2020, in Tribunale erano comparsi Moreno Di Pietrantonio, direttore del Serd di Pescara ed ex segretario cittadino del Pd, e gli imprenditori Andrea Cipolla e Cristian Summa. Ai cinque indagati l’accusa contesta a vario titolo i reati di corruzione, turbativa d’asta e finanziamenti illeciti a politici e candidati, in tre distinti filoni d’inchiesta.
L’ex assessore Giacomo Cuzzi è finito agli arresti domiciliari nell’ambito delle indagini portate avanti dalla Guardia di Finanza su delega della Procura di Pescara che ha eseguito le misure cautelari nella mattinata di giovedì 9 luglio 2020.
Sotto la lente d’ingrandimento degli investigatori sono finiti i grandi eventi organizzati dall’assessorato presieduto da Cuzzi durante il mandato di governo cittadino della vecchia giunta Alessandrini. Tiromancino, Ermal Meta, Negrita, Afterhours, Irene Grandi, Loredana Berté, Arisa, J-Ax, Luca Barbarossa, Emis Killa e tanti altri tra concerti di Capodanno, del Primo maggio e notti bianche: dal 2014 al 2019 un quinquennio di manifestazioni di grandi nomi di fama nazionale per un totale di 21 eventi che, attraverso l’assegnazione diretta alle società dell’imprenditore Andrea Cipolla, sono costati al Comune 1 milione e 200 mila euro, con un danno erariale per l’ente che, secondo l’accusa, si tradurrebbe in termini di turbativa d’asta, oltre che di corruzione e finanziamenti illeciti. Per il procuratore Serpi infatti l’assegnazione esclusiva e diretta degli eventi all’imprenditore Cipolla avrebbe impedito all’ente, già gravato da dissesto finanziario, di conseguire risparmi attraverso la procedura di selezione stabilita dalla legge e dal codice degli appalti. Sarebbe questo dunque il primo filone d’inchiesta, partito da un esposto del 2018 in cui l’assessore veniva definito “signor 10%”. A fronte di questa assegnazione esclusiva dei grandi eventi ad Andrea Cipolla, l’imprenditore avrebbe finanziato la campagna elettorale di Cuzzi per le regionali di febbraio e le comunali di maggio del 2019.
Contestualmente all’ex assessore sono stati inoltre sequestrati beni per 15 mila euro, mentre alle quattro società afferenti ai due imprenditori Summa e Cipolla, sono state notificate le misure interdittive di contrarre per un anno con la pubblica amministrazione.
Le indagini, portate avanti anche attraverso intercettazioni ambientali e telefoniche, perquisizioni e accertamenti, avrebbero consentito poi di allargare il campo, concentrando le attenzioni della magistratura su altri tre indagati: Moreno Di Pietrantonio, Simona Di Carlo e Cristian Summa. Quest’ultimo imprenditore sarebbe stato favorito nell’assegnazione di 10 progetti per la promozione turistica di Pescara nel periodo natalizio, per un importo di oltre 190 mila euro. Di questo sarà chiamata a rispondere questa mattina l’ex assessora Simona Di Carlo, che davanti al gip Bongrazio dovrà inoltre chiarire il suo coinvolgimento nel terzo filone d’indagine, che ha per protagonisti Moreno di Pietrantonio in qualità di direttore del Serd della Asl di Pescara e la stessa Simona Di Carlo, per la sua assunzione alla Asl di Pescara, in cui risulterebbe coinvolta anche una funzionaria dell’azienda sanitaria locale. Le carte dell’accusa rivelano interlocuzioni della Di Carlo con Di Pietrantonio per la preparazione di un bando di concorso che avrebbe dovuto favorire la stessa Di Carlo, che al atelefono con il direttore del Serd esponeva le sue preoccupazioni circa la possibilità di un’imminente disoccupazione.
Ma dalle intercettazioni emergerebbero anche pressioni dei politici sugli imprenditori per ottenere qualcosa dall’assegnazione diretta degli eventi ai due imprenditori indagati.
Ad assistere Moreno Di Pietrantonio e l’imprenditore Cristian Summa è l’avvocato Ugo Di Silvestre; l’imprenditore Andrea Cipolla è difeso dall’avvocato Marco Spagnuolo, mentre l’ex assessore comunale ai grandi eventi Giacomo Cuzzi è assistito dagli avvocati Nicola Lotti e Gianfranco Iadecola e l’ex assessore Simona Di Carlo ha affidato la sua difesa al legale Gianluca Pizzuti. Le accuse, a vario titolo, sono di corruzione, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, illeciti finanziamenti elettorali e turbata libertà degli incanti.