Il metanodotto di Pineto, esploso nel marzo scorso a Mutignano, in località Colle Cretone, riaprirà a breve con un collegamento provvisorio, che servirà a ripristinare la continuità del tracciato Ravenna-Chieti.
Il via libera alla riapertura del metanodotto è giunto dopo il dissequestro della zona e l’autorizzazione del magistrato della Procura di Teramo che sta indagando sulle cause dello scoppio. I lavori saranno effettuati sotto la supervisione dei carabinieri e dei tecnici dell’autorità giudiziaria.
La notizia della riapertura è giunta al termine della conferenza dei servizi, convocata tra gli enti interessati, tra cui anche il sindaco di Pineto, Robert Verrocchio.
Per consentire al metanodotto di Mutignano di tornare in funzione, sarà realizzata una tubatura in acciaio lunga 250 metri con un diametro di 400 millimetri, che sostituirà il tratto interessato dalla rottura. In attesa dell’intervento definitivo, la tubatura sarà solo parzialmente interrata al fine di minimizzare l’effetto di eventuali movimenti del terreno; il gasdotto sarà messo in sicurezza mediante una recinzione metallica, ancorata a pali, e costantemente monitorato durante il servizio.
“In sede di conferenza dei servizi abbiamo voluto accertarci che la condotta, benché provvisoria, fosse progettata per garantire la massima sicurezza per le abitazioni”, ha dichiarato il sindaco Verrocchio. “Quale che sia la soluzione definitiva che verrà prospettata, la analizzeremo, la faremo analizzare in maniera scrupolosa dai nostri tecnici incaricati e nulla verrà fatto calare dall’alto sulle famiglie”.
L’esplosione del metanodotto di Mutignano di Pineto avvenne lo scorso marzo. Sull’incidente la Procura ha aperto un fascicolo per incendio colposo e crollo colposo, iscrivendo nel registro degli indagati 20 persone tra dipendenti di Snam Rete Gas, Snam spa ed Enel distribuzione. Alcuni mesi fa, per chiarire le cause dell’esplosione, il pm Silvia Scamurra ha disposto una perizia i cui risultati dovrebbero rientrare a breve.