Il presidente della Provincia di Teramo traccia un bilancio delle opere pubbliche realizzate nel secondo anno del suo mandato: “Non abbiamo perso tempo” dice Di Sabatino.
Sono raddoppiate le opere pubbliche portate a termine nel secondo anno dell’amministrazione provinciale di Teramo. La gran parte dei 27 milioni rendicontati riguardano interventi sulla rete viaria. A tracciare il bilancio dell’attività svolta è la stessa Provincia di Teramo che segnala anche l’assegnazione di tre appalti per la sostituzione di 53 mila impianti di illuminazione pubblica (progetto Paride, 25 milioni di euro di investimenti privati), il riconoscimento dell’area di crisi Vibrata-Tronto, la firma del protocollo d’intesa con le Marche per il ponte ciclopedonale sul Tronto (in fase di progettazione), e infine il progetto preliminare per la variante alla statale 150, dall’uscita autostradale di Roseto fino alla statale 16. Il presidente della Provincia di Teramo, Renzo Di Sabatino, ha detto che in questi primi due anni di governo si è riservato grande spazio al Masterplan. In particolare, l’Ente provinciale è soggetto attuatore delle piste ciblabili (i progetti riguardano le piste Vomano, Tronto e Tordino, per un importo presunto di circa 15 milioni di euro), e del porto di Roseto (1 milione e 700 mila euro), per la parte ricadente sul suo territorio della strada Rigopiano-Castelli. Per questi progetti occorrerà in ogni caso attendere la firma del Cipe e la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale.
“Abbiamo avuto l’opportunità di lavorare insieme sulle cose importanti, quelle che interessano alla gente – ha detto Di Sabatino – non abbiamo perso tempo a dividerci su questioni di parte. Tutti i consiglieri sono anche amministratori e questo ha aiutato a risolvere i problemi e ha anche dimostrato che questa riforma può funzionare. Unico rammarico quello di non essere riuscito a far partire prima i lavori di sistemazione sismica nelle scuole. Circa cinque milioni che useremo nel 2017 ai quali a aggiungeremo circa 3 milioni di risorse di bilancio: i due terzi del ricavato della vendita della caserma dei Carabinieri di Teramo che sarà conferito al fondo Invitim (valore complessivo 5 milioni e 700 mila euro). Con questi faremo gli studi di vulnerabilità di tutti gli edifici e redigeremo un piano sulla base delle priorità”.