Legambiente interviene in merito al dissesto idrogeologico che sta interessando in particolare la Valfino e chiede di pianificare interventi.
Di seguito la nota di Legambiente
“Sono oltre 125 i kmq della valle del Fino. Un territorio dell’entroterra teramano che in questi giorni, come accaduto anche in altre realta’, ha subito numerosi danni su piu’ fronti a causa del maltempo e del sisma. Ultime problematiche in ordine di tempo le strade completamente sbriciolate e le colline franate a causa del dissesto idrogeologico che ha fatto seguito alle copiose nevicate e alle piogge. Tra le conseguenze, famiglie isolate, molte delle quali sfollate, rete viaria – comunale, provinciale e anche statale – gravemente compromessa in piu’ punti con tutte le conseguenze del caso. Molti capannoni ricoperti per lo piu’ di eternit sono crollati e per la loro bonifica servono specifiche indicazioni, soprattutto immediate. Su queste problematiche l’associazione Legambiente Valfino chiede una pianificazione degli interventi seria e concreta agli amministratori comunali, provinciali e regionali per soluzioni ragionate e risolutive atte a garantire alla popolazione interventi lungimiranti in grado di restituire ai cittadini fiducia verso la classe politica e per poter godere del diritto alla propria sicurezza. I comuni di Arsita, Bisenti, Montefino, Castiglione Messer Raimondo e Castilenti, da anni vivono nell’abbandono, le strade prima statali e ora provinciali, arterie importanti – dice l’associazione in una nota – sono ridotte in condizioni disperate, quasi fossero tratturi antichi, eloquenti le immagini allegate. Questo e’ frutto dell’abbandono e del disinteresse. L’associazione Legambiente da anni si batte contro il dissesto idrogeologico insistendo sulla prevenzione e su interventi mirati e duraturi, al fine anche di scongiurare spopolamento e ulteriori dissesti. Oltre ai danni visibili ci sono quelli che minano il tessuto socio-economico di questa area – commenta il presidente di Legambiente Valfino, Emiliano Di Rocco – questo territorio, gia’ vittima di uno spopolamento progressivo rischia di perdere ancor piu’ abitanti e attivita’ produttive. Molti allevatori sono in ginocchio, con le loro rimesse e stalle crollate dal peso della neve, con strade impraticabili e terreni franati. Le arterie viarie, solo in parte sistemate a seguito dei precedenti eventi meteorici di particolare intensita’ (in particolare quelli relativi al 2015) sono franate nuovamente perche’ sottoposte a interventi non risolutivi, ma solo congiunturali. Auspichiamo una pianificazione seria degli interventi perche’ quanto accaduto non e’ affatto frutto del maltempo, ma dell’abbandono. Dell’assenza totale di manutenzione ordinaria”.