Oggi, a Pescara, il ricordo della brabara fucilazione, presso il cippo ospitato dalla scuola 11 febbraio 1944 intitolata alla loro memoria, dei Martiri di Colle Pineta.
C’è stato anche un gemellaggio della scuola con Pietransieri che ha pagato, anch’essa, un tributo pesante in vite umane durante la guerra. Le insegnanti, gli insegnanti e gli alunni della scuola 11 febbraio 1944, anche quest’anno, non hanno voluto dimenticare ed hanno organizzato la manifestazione, alla presenza delle autorità, il presidente della Regione D’Alfonso, della Provincia Di Marco e il sindaco Alessandrini, tra gli altri, a ricordare il terribile eccidio e quella pagina di storia.
“Oggi ci siamo ritrovati in una data e in un luogo – ha detto il sindaco Alessandrini – simbolo per la città e per la nostra storia: l’11 febbraio nella scuola di Colle Pineta che oggi sorge nel luogo in cui 9 partigiani sono stati fucilati dai nazifascisti” La sentenza, emessa da un tribunale tedesco, in origine riservò per tutti l’impiccagione; dopo l’intervento dell’Arcivescovo e del Podestà di Chieti, la sentenza fu, bontà loro, commutata in fucilazione. Sono sempre stato presente a questa commemorazione anche non da sindaco perché quello che è successo una mattina di 74 anni fa va ricordato, prestando un doveroso tributo di gratitudine a quei 9 ragazzi che certamente non pensavano di finire fucilati e che poco più che adolescenti andarono davanti al loro destino cercando di resistere all’invasore, combattere per famiglie, speranze e sentimenti nuovi. A loro prestiamo un tributo di riconoscenza e lo affidiamo alle nuove generazioni che ogni anno si passano un gomitolo rosso che è una sorta di staffetta della memoria”.
“Oggi sono qui – ha detto il presidente della Provincia di Pescara, Antonio Di Marco – per partecipare alla cerimonia commemorativa dell’eccidio di 9 partigiani appartenenti alla Banda Palombaro, l’11 febbraio 1944. Questa scuola è diventata un luogo della memoria. Ci sono centinaia di bambini della scuola primaria e sono proprio loro a gestire la cerimonia, che consiste in una lettura di brani in ricordo di quel periodo storico e delle battaglie della Resistenza, e nella deposizione di una corona d’alloro al cippo ai caduti. Mai momenti come questo sono risultati più significativi per la formazione di una coscienza civile collettiva. Affinché il filo della memoria non si spezzi ma continui tra le giovani generazioni”.