Ancora un agente aggredito da un detenuto nel carcere di Teramo, dura presa di posizione del sindacato del Sappe.
Il malcapitato è stato aggredito, scrive il sindacato, alle spalle da un detenuto italiano già noto per fatti analoghi. Il poliziotto ha riportato la frattura del setto nasale. Il Sappe, per bocca del segretario provinciale Giuseppe Pallini, punta l’attenzione sulla situazione esplosiva delle carceri. In particolare in quello di Teramo, dove si sono verificati, negli ultimi mesi, episodi di minaccia e tentata aggressione che mettono a repentaglio la sicurezza degli agenti. Il Sappe ricorda, inoltre, che la capienza al carcere di Teramo è di 270 detenuti, a fronte del 430 presenti e che mancano 70 agenti.
Di seguito pubblichiamo il comunicato integrale del Sappe:
“Il grave, ennesimo episodio avvenuto ieri sera nel carcere di Teramo, il 3 gennaio, dove un assistente della Polizia penitenziaria è stato aggredito in modo “vile” e alle spalle da un detenuto italiano già noto per analoghi fatti, all’interno della sezione “comuni” ordinaria, riportando la frattura del setto nasale con prognosi ancora sconosciuta, dimostra, se ancora ve n’era bisogno l’allarmante situazione delle carceri italiane e in particolare di quello teramano, abbandonato da tempo dall’Amministrazione Centrale e Regionale e diventato ricettacolo di detenuti riottosi, ingestibili e psichiatrici , che per effetto della miscela esplosiva determinata dal sovraffollamento delle celle (64mila detenuti per 42mila posti letto) e dalle endemica carenza di personale di Polizia (ben 5mila unità in meno rispetto agli organici previsti) sono diventati ingovernabili.
Quello di Teramo è un carcere dove per altro negli ultimi mesi si sono verificati numerosi episodi di minaccia e tentata aggressione nei confronti di poliziotti penitenziari e altri fatti gravissimi per l’ordine e la sicurezza, con detenuti che aggrediscono altri compagni per qualsiasi motivo, e dove un detenuto, ultimo inquietante episodio in ordine di cronaca, che per essere trasferito in altro carcere ha devastato una sezione detentiva causando danni ingentissimi, con tensioni tra i detenuti e inevitabili problemi di sicurezza interna che ricadono sulle donne e gli uomini della Polizia penitenziaria). Nonostante i gravissimi e ripetuti episodi, perlopiù, sempre perpetrati dagli stessi facinorosi ,non vengono puniti adeguatamente con il carcere duro del 14 bis O.P. e se vengono puniti non scontano la punizione perché “non la possono supportare” previo prescrizione medica. Servono dunque provvedimenti urgenti e concreti,altro che le fantomatiche linee guida del Capo del Dipartimento Basentini.
Il regime di sorveglianza particolare prevede restrizioni al trattamento e ai diritti dei detenuti ritenuti pericolosi per la sicurezza penitenziaria. In base all’articolo 14 bis possono essere sottoposti a regime di sorveglianza particolare per un periodo non superiore a sei mesi, che può essere prorogato più volte, ma ogni volta in misura non superiore a tre mesi, i detenuti che con i loro comportamenti compromettono la sicurezza negli istituti penitenziari, quelli che con la violenza o le intimidazioni impediscono le attività degli altri detenuti, quelli che nella vita penitenziaria mettono in stato di soggezione altri detenuti.
E invece tutto questo non nuovo corso nella gestione delle carceri di Bonafede e Basentini? Basentini non può fare il forte con i deboli, ossia con i poliziotti, ed essere poi debole con i forti, cioè i detenuti! Non lo accettiamo! Ha diramato delle circolari ai provveditori regionali, di allontanare fuori dl distretto i detenuti applicare loro il carcere duro, perché questo non avviene? Perché il Provveditore Regionale per il Lazio, Abruzzo e Molise dr.ssa Calandrino da cui dipende l’istituto teramano non le applica? La Polizia Penitenziaria merita rispetto e per questo, se Basentini dimostra di non avere ancora capito quali sono i reali problemi dei penitenziari italiani non ci faremo scrupoli nel dirglielo in faccia: sezioni detentive 24 ore su 24 ci stanno gli agenti di Polizia penitenziaria, certo non lui, il provveditore regionale. Si rammenta che a Teramo la capienza regolamentare è 270 detenuti: sono 430 e in più mancano 70 agenti!”