Maltempo: in Valle Roveto di contano i danni e si spala fra le case per liberare dal fango. La Regione pronta a chiedere lo stato di emergenza al governo. Decine di milioni di danni.
Sta tornando piano piano alla normalità la situazione nella Marsica, dopo la violenta ondata di maltempo che nelle ore scorse ha fatto danni ingenti e soprattutto vittime. Ora si leccano le ferite del dopo maltempo, consapevoli che poco si potrà fare nell’immediato per fermare quella che è un’anomalia del sistema di urbanizzazione moderno, con boschi ormai non più curati, alvei dei fiumi sporchi, fiumi deviati dal percorso, case costruite a ridosso dei corsi d’acqua e sotto alle montagne, per il quale servirebbe l’intervento della politica nazionale .
Nei paesi della Valle Roveto colpiti di più dal maltempo non c’è spazio per le polemiche. Fino a ieri sera tardi cittadini di tutte le età, uomini, donne, ragazzi, si sono rimboccati le maniche e hanno spalato via fango e detriti dalle strade e dalle abitazioni, mentre Protezione civile, Provincia, Regione e i sindaci di San Vincenzo in Valle Roveto, Civitella Roveto, Canistro, Capistrello e Luco dei Marsi si sono riuniti in un tavolo di un paio d’ore per fare il punto della situazione.
Primo passo da fare, è predisporre con urgenza una delibera per chiedere lo stato di emergenza a livello nazionale, unitamente a Campania a Lazio, che sarà inviata al governo come spiega Carlo Giovani, dirigente del Genio civile dell’Aquila e responsabile del servizio Prevenzione dei rischi della Protezione civile regionale.
Tocca invece ai sindaci il compito ingrato di raccogliere tutti i dati sui danni e le perdite, danni che ammontano a diverse decine di milioni di euro in agricoltura e infrastrutture pubbliche e private. Questi dati poi serviranno a rafforzare la richeista dello stato di calamità naturale al governo. Il vicepresidente della Provincia dell’Aquila, Nicola Pisegna Orlando, spiega che uno degli interventi più urgenti sarà proprio in queste ore sulla Strada provinciale 22, mentre il sindaco di Capistrello sta valutando insieme ai tecnici se evacuare o meno la parte più vecchia del paese, dove si temono frane nei prossimi giorni. Sorvegliato speciale, spiega Giovani, è il Rio Sparto, affluente del Liri, che ha portato a valle una montagna insormontabile di detriti che hanno ostruito i ponticelli del paese di Canistro.
Una situazione drammatica: basti pensare che l’alveo del fiume è rimasto seppellito per tre metri dai detriti, che saranno portati via con somma urgenza nelle prossime ore. Intanto, il Centro funzionale della Protezione civile non ha emanato altri avvisi di criticità per i prossimi giorni. Si potrà così continuare a lavorare per far tornare un minimo di normalità nei luoghi colpiti a morte. Almeno fino alla prossima ondata di maltempo.
Il servizio del Tg8