“Nelle misure da confermare o rivedere con il prossimo DPCM, ho chiesto di non prorogare la misura di applicare la fascia arancione nei fine settimana per tutti, lasciando a ogni regione le misure relative alla rispettiva fascia di appartenenza”, così il presidente Marsilio.
Nell’ambito dell’incontro tra Governo, Regioni, Province e Comuni, il Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, ha espresso la seguente posizione:
“Le modifiche che il Governo propone per restringere i criteri e rendere più ‘facile’ l’accesso alla zona arancione o rossa, prevedendo l’arrivo di una terza ondata già molto presente in gran parte dell’Europa, hanno un senso se si basano su criteri oggettivi e misurabili, e come tali comprensibili e intellegibili anche ai cittadini comuni. Tra questi criteri, non c’è dubbio che il tasso di occupazione dei posti letto sia quello meno manipolabile e di più chiara comprensione. Soprattutto, le restrizioni sono sostenibili e possono essere accettate da famiglie e imprese già duramente provate, se i ristori e gli indennizzi saranno parallelamente congrui, veloci, adeguati. Ci sono categorie ormai al limite della capacità di resistere. Senza nuovi e più consistenti iniezioni di contante non potranno reggere ulteriormente l’urto. Una nuova ‘stretta’ sul settore della somministrazione e ristorazione non può ad esempio essere sostenuta senza nuovi interventi, anche sul resto della filiera (fornitori, distributori…) e non solo sugli esercenti. Analogo discorso vale per il settore del turismo, in questo periodo in particolare per quello legato alla neve. La proposta del Governo di rinviare l’apertura a dopo il 18 gennaio significa per molte stazioni (e per il loro indotto) la definitiva rinuncia all’intera stagione. Nelle misure da confermare o rivedere con il prossimo DPCM, ho chiesto di non prorogare la misura di applicare la fascia arancione nei fine settimana per tutti, lasciando a ogni regione le misure relative alla rispettiva fascia di appartenenza.”
– Dal Corriere della Sera –
“Il sistema delle fasce ci ha salvato due volte da un nuovo lockdown, quello che sta succedendo in Europa è sotto gli occhi di tutti”, così il ministro Boccia al termine dell’incontro Stato Regioni.
Ecco perché nel Dpcm in vigore dal 16 gennaio il governo non solo confermerà i divieti previsti dalle varie zone ma aggiungerà ulteriori restrizioni. Il bollettino di ieri dimostra che il tasso di contagiosità è ancora alto: 13,6 per cento con 12.532 nuovi positivi e 448 vittime.
“Con l’ultimo monitoraggio siamo tornati ad avere Rt sopra 1, – precisa il ministro della Salute Roberto Speranza – ci aspettiamo che la crescita continui nei prossimi giorni”. Il ministro anticipa che saranno confermati il divieto di spostamento tra le Regioni e anche la possibilità di rendere ancora più severi i criteri «per facilitare l’ingresso in arancione provando a lavorare sull’indice di rischio e non su Rt“.
Il coprifuoco dalle 22 alle 5 sarà confermato, così come il divieto di assembramento e l’obbligo di mascherina all’aperto e al chiuso.
Il ministro Franceschini spera di riuscire a introdurre l’apertura dei musei con ingressi contingentati, come “scelta simbolica” per indicare ai cittadini una luce in fondo al tunnel con la fascia bianca.
In Parlamento saranno illustrati un nuovo Dpcm con le nuove regole e un decreto legge, che prorogherà lo stato di emergenza al 30 aprile: il governo ritiene indispensabile mantenerlo per almeno tre mesi per gestire questa fase di campagna vaccinale e le forniture per le strutture sanitarie e anche per prorogare lo smart working.
Rischio alto
“Adesso Rt uguale a 1 è soglia arancione, Rt a 1,25 fascia rossa. Penso – dice Speranza – che dobbiamo lavorare ancora su queste soglie. In questa fase di recrudescenza, qualora ci sia in rischio alto (valutato in base ai 21 parametri), si potrebbe andare automaticamente in arancione”.
Divieto di asporto
Per impedire gli assembramenti nelle piazze sarà vietato l’asporto di cibi e bevande dai bar dopo le 18. Consentita invece la consegna a domicilio. Rimangono invariate le regole per i ristoranti. In queste ultime settimane, nonostante il freddo, le persone si sono affollate nei luoghi della movida, così come nelle strade dello shopping. E per questo si è decisa la stretta.
Visite in due
Non ci sarà alcun controllo nelle abitazioni, le verifiche potranno essere svolte soltanto in strada. Ma per limitare gli incontri si sta decidendo di consentire le visite ad amici e parenti soltanto a due adulti accompagnati dai minori di 14 anni. Il governo deve stabilire se studiare una norma apposita oppure limitarsi ad una raccomandazione.
Confini regionali
L’esecutivo vuole confermare il divieto di spostamento anche tra le regioni che si trovano in fascia gialla. Un modo per «limitare la circolazione del virus impedendo i viaggi che non siano motivati da lavoro, salute e urgenza».
Piscine, palestre e sci
Rimangono chiuse piscine e palestre, ma se l’indice di contagio dovesse scendere potrebbe poi esserne autorizzata l’apertura almeno per le lezioni individuali. Non è invece escluso che in alcune zone possano ripartire gli impianti da sci, sia pur con capienze contingentate.
Fascia bianca
Ci sarà una fascia bianca dove tutto sarà aperto. L’idea è di avere un Rt ancor più basso di 0,50 ma saranno tenuti in conto anche altri indicatori.