Sono soltanto 26 le imprese aquilane che dovranno restituire le tasse sospese dopo il sisma al governo italiano.
A deciderlo è stata l’Unione europea che ha stabilito che 26 aziende – le più grandi del comprensorio – non hanno subìto danni e quindi dovranno risarcire al governo le riduzioni delle imposte e dei contributi previdenziali obbligatori ottenuti, secondo l’Europa, senza averne diritto. Con un’azione politica costante degli europarlamentari del Partito democratico David Sassoli e Massimo Paolucci si è riusciti così a scendere da 115 imprese che non rientravano nel regolamento detto “de minimis” a sole 26. E’ di queste ore, infatti, la notizia di un’informale via libera all’innalzamanento della soglia degli aiuti concessi per il sisma, che consente appunto la riduzione del numero delle ditte che dovrà restituire quanto sospeso nel post-sisma. L’obiettivo, adesso, è puntare a esonare anche queste ultime dall’obbligo della restituzione, come spiega l’assessore regionale alle Attività produttive Giovanni Lolli.