Stop fino a prossima sentenza: Giorgio D’Ambrosio, ex sindaco di Pianella, ex onorevole, attuale segretario del Ps, volto noto e personaggio discusso della politica abruzzese, condannato per peculato, è stato sospeso dal suo impiego al Comune di Pescara.
Il provvedimento è scattato dopo la condanna, inflittagli in primo grado, a due anni e otto mesi per il reato di peculato. La notizia, rimasta strettamente riservata, è stata pubblicata oggi dal quotidiano Il Centro, nell’articolo a firma di Andrea Bene. L’interessato, contattato telefonicamente dal Centro, ha negato di aver subìto questa sanzione disciplinare, ma la sospensione è stata poi confermata dal vice direttore generale Guido Dezio e dall’assessore al personale Enzo Del Vecchio. Il provvedimento disciplinare, obbligatorio, impone agli enti locali di sospendere i dipendenti condannati per alcuni tipi di reati considerati gravi, almeno fino a quando non intervenga l’assoluzione in appello. I fatti risalgono al periodo in cui D’Ambrosio era presidente dell’ente d’ambito Ato. L’accusa riguarda l’utilizzo della vettura e del telepass, in dotazione all’ente, per viaggi inerenti l’attività di deputato. Se l’appello confermerà la sentenza, D’Ambrosio potrebbe essere licenziato, in caso contrario sarebbe immediatamente reintegrato e il Comune dovrebbe versargli le indennità non pagate con tanto di interessi.