Cani di razza e costosi, ospitati in un canile lager a San Vito Chietino (Chieti): la scoperta è frutto di un’operazione congiunta condotta dai Carabinieri Forestali, dalla Finanza e dai servizi veterinari della Asl.
I poveri cani erano tenuti in una struttura dalle precarie condizioni igienico-sanitarie. I 61 animali, cuccioli e fattrici, erano costretti a vivere tra i loro escrementi, al buio e senza spazi sufficienti per la crescita. L’allevamento abusivo era gestito da due coniugi sanvitesi, di 66 e 72 anni, e dai loro figli di 43 e 33 anni, tutti denunciati per esercizio abusivo della professione veterinaria, gestione illecita di rifiuti e maltrattamento di animali. I cani sono stati trovati in un casolare fatiscente alla periferia di San Vito Chietino. Sequestrati anche due fabbricati. Gli animali, in gran parte sprovvisti del microchip, erano tutti di razze piuttosto costose: maltesi, barboncini e Jack Russell; ognuno di loro poteva fruttare agli allevatori oltre 400 euro. Le indagini, coordinate dal pm Serena Rossi, sono scaturite da alcune segnalazioni che hanno permesso di appurare come le condizioni di detenzione degli animali fossero largamente fuori legge. Inoltre la Guardia di Finanza ha acquisito la documentazione extra-contabile trovata presso l’allevamento clandestino, totalmente sconosciuto al fisco. I cani, anch’essi sequestrati, dopo i necessari accertamenti sanitari verranno trasferiti nei canili di Chieti, Lanciano, Guardiagrele e Ortona, e saranno resi disponibili per l’adozione. L’operazione congiunta è stata condotta dai Carabinieri Forestali di Lanciano, dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Lanciano e dalla stazione carabinieri di San Vito Chietino, unitamente ai servizi veterinari della Asl Lanciano-Vasto-Chieti.