I disturbi del comportamento alimentare (DCA) come specchio di un disagio più ampio che nasce anche dalla difficoltà a percepire il sé e la propria immagine corporea: da questi principi parte il simposio in programma il 5 aprile alla scuola Mazzini di Pescara.
Il concetto di alimentazione esteso, oltre che al mero bisogno fisiologico, ad un più ampio contesto culturale che interessi la cura e l’attenzione verso noi stessi e gli altri. Questo il senso dell’iniziativa organizzata per mercoledì 5 aprile alla scuola Mazzini di Pescara, nell’ambito di un progetto sull’educazione alimentare destinato soprattutto alle seconde classi: “Cibo è/e salute”. Dall’orto alla tavola, dalle etichette alla dieta mediterranea, dalla sostenibilità alimentare al movimento, saranno diversi gli aspetti affrontatati dai relatori e dagli stessi ragazzi, chiamati a partecipare in maniera interattiva.
“L’incidenza di questi disturbi è in aumento, – si legge nella nota della scuola Mazzini – soprattutto nella fascia di età che va dai 12 ai 16 anni, sia per i maschi che per le femmine. La prevenzione primaria si attua promuovendo uno stato di buona salute, inteso anche come benessere culturale e psicosociale dell’individuo. Prevenire non significa cercare ad ogni costo di evitare e allontanare tutte quelle situazioni che si presentano come segnali di futuri disagi, di future malattie, di future devianze, ma trasformarle promuovendo la conoscenza e la consapevolezza. L’idea è portare l’individuo ad imparare come acquisire gli strumenti per un percorso di consapevolezza sia delle proprie potenzialità che dei propri limiti, e uno sguardo più ampio sul mondo dell’immagine, della bellezza e della salute, non necessariamente veicolato da fonti di apprendimento mediatiche. L’intento è anche acquisire fiducia nel sé mantenendo un buon livello di autostima, condizione fondante per sfruttare al meglio le proprie capacità personali”.