Le norme anti-covid, inasprite nell’ultimo decreto del Presidente del consiglio dei ministri, limitano a 30 il numero degli invitati a eventi e banchetti, così anche in Abruzzo il settore del wedding rischia di tornare in crisi profonda.
Aggiungi un posto a tavola? Anche no, grazie. Di questi tempi i posti è meglio toglierli che metterli, sopratutto se proprio non si vuole perdere l’antico vizio italico di festeggiare le tappe della vita – battesimo, comunione, cresima, 18 anni, matrimonio e così via – con un bel po’ di gente. L’ultimo DPCM fissa dei paletti che, seppure saggiamente, stanno mettendo in difficoltà alcune categorie di imprese, come per esempio gli organizzatori di eventi, banchetti, cerimonie e catering.
Sono già tante le disdette piovute addosso ai titolari, a causa di famiglie che rimandano le comunioni o di coppie che preferiscono non sposarsi più, almeno per ora, per non essere costrette a decurtare dalla lista degli inviti, ormai ufficializzati, i nomi in eccesso. Ovviamente un locale specializzato nel wedding ha più chance di restare operativo (basta dedicarsi alla semplice attività di ristorazione) rispetto ad un’azienda di solo catering, per la quale ricalibrare l’attività ad uso di uno sparuto gruppetto di ospiti risulta un “gioco” troppo costoso.