Le imprese della ricostruzione protagoniste anche della rinascita sociale del territorio colpito dal sisma.
Anzi, deve riconnettere, il tessuto sociale per superare lo smarrimento e la disgregazione che, nel cratere sismico più che altrove, sono aggravati dalla sofferenza economica. Il Fondo etico, lanciato un paio di anni fa, entra nel vivo. Questa mattina è stato presentato il bando, che sarà però pubblicato il 3 maggio. Il meccanismo è semplice: Le imprese operanti nella ricostruzione ed aderenti al Fondo (si spera nel maggior numero possibile di adesioni) devolveranno una percentuale del 2 per mille degli importi parametrata ai lavori pubblici e privati che andranno ad eseguire nella ricostruzione post sisma. I fondi ricadranno nell’area dove le imprese svolgeranno i lavori, che sia L’Aquila o uno dei Comuni del cratere”.
A capo del fondo etico c’è l’ex dirigente del Diset, il Dipartimento dello sviluppo delle economie territoriali, Aldo Mancurti, che ha avuto un ruolo importante nella gestione della fase della ricostruzione post sisma all’Aquila, al fianco dell’allora ministro per la Coesione sociale Fabrizio Barca. Per lui un legame che continua, quello con la città, che “a questi ritmi – dice – fra tre anni sarà completamente ricostruita”.