Proiettile ad assessore: sentito Paolucci, c’è inchiesta. Lunedì relazione Digos a Procura L’Aquila.
Un proiettile di grosso calibro con uno scritto su questioni della sanità abruzzese definito “confuso, a tratti farneticante”, nel quale non si scrivono minacce e offese, anche se per gli investigatori sono implicite con l’oggetto consegnato all’assessore regionale Silvio Paolucci. Sono le indiscrezioni emerse dai primi rilievi relativi alle indagini condotte dalla Digos della Questura dell’Aquila, coordinate dalla Procura della Repubblica aquilana nella persona del procuratore capo, Michele Renzo, sulla busta, contenente un proiettile e una lettera, fatta recapitare ieri mattina alla segreteria dell’assessorato alla Sanità con sede all’Aquila a palazzo Silone, quartier generale della Giunta d’Abruzzo. Per ora non c’è una pista precisa per arrivare al responsabile o ai responsabili.
Intanto l’assessore, che in una nota spiega di essere infastidito, ma non preoccupato, e che si trovava a Pescara, è stato ascoltato all’Aquila dai poliziotti della Digos. Top secret la chiacchierata ritenuta un “fatto tecnico”: secondo quanto si è appreso, neanche Paolucci avrebbe capito il senso del pensiero espresso nella lettera dove si fanno anche “confusi riferimenti a località abruzzesi”. Sempre stando a quanto si è appreso, non sono state prese misure di protezione nei confronti dell’assessore.
Lunedì prossimo la Digos consegnerà la prima relazione al procuratore capo Renzo, sulla base della quale sarà aperto un fascicolo contro ignoti. Tutto ciò mentre si attendono i primi risultati dei rilievi, tra cui quelli scientifici su proiettile, busta e lettera. Lettera che non è stata aperta dalla segretaria dell’assessore la quale ha subito avvertito i vertici dirigenziali che poi hanno chiamato la Polizia.
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