Mobilità confermata per i 75 dipendenti della Santa Croce di Canistro, marchio nazionale di acqua minerale, che potrebbero essere licenziati il prossimo 23 novembre.
Il licenziamento potrà arrivare alla scadenza del 75 esimo giorno dall’attivazione delle procedure, fatta l’8 settembre scorso, e annuncio da parte della Regione della pubblicazione del bando atteso da mesi per la concessione delle sorgenti di acqua minerale con un percorso che si annuncia tortuoso, anche alla luce dei rapporti ormai compromessi tra società per azioni e l’ente regionale. Sono i fatti salienti dell’incontro, presso l’Ufficio del lavoro della Provincia di L’Aquila, avvenuto per discutere della mobilita’ per i 75 lavoratori al quale sono intervenuti il vicepresidente della Regione con delega alle crisi industriali Giovanni Lolli, l’assessore Ugo Buffone per il comune di Canistro, il patron molisano della Santa Croce Camillo Colella, assieme i suoi legali, le rappresentanze sindacali, la Confindustria con il presidente provinciale Carlo Imperatore. Il tavolo e’ stato molto teso: in particolare, Lolli e Colella si sono urlati accuse reciproche, conseguenza dei fatti che vedono la Regione Abruzzo accusare la Santa Croce di captare acqua nonostante i sigilli apposti dopo la revoca della concessione e la mancata proroga dovuta al Durc irregolare e l’azienda rispedire al mittente i rilievi con la negazione di aver avuto i sigilli e con richieste di risarcimenti danno milionari. L’intesa tra proprietà e sindacati e’ rimasta senza firma e dal tavolo e’ uscito un futuro poco roseo per i lavoratori che dopo 18 mesi di mobilita” rimarranno in mezzo ad una strada. Sempre che con il nuovo bando il concessionario non decidera’ di riassorbirli.
“Il bando – assicura Lolli – sarà portato in giunta immediatamente, nei prossimi giorni. Ci stiamo infatti finalmente chiarendo sulla disponibilità del bene da parte della regione, pre requisito per fare il bando. Dobbiamo fare presto, non ci son altre strade. Poi a me chi vince ovviamente non interessa, può essere benissimo l’azienda attuale, basta che venga con progetto industriale, e che si impegni a garantire un tot di posti di lavoro, attingendo ovviamente dalle professionalità del territorio”.
Per Colella, “la Regione ci ha fatto grandissimi danni, e ci rivarremo nelle sedi opportune. Stiamo perdendo, con la situazione che si è creata, milioni di euro, e molti clienti, aprire la procedura di mobilità in queste condizioni è una via per noi obbligata”. Per Marcello Pagliaroli della Flai-Cgil, “ci saranno altri incontri, ma per ora non traspare nulla di buono. Quello che serve, e ben venga il nuovo bando della Regione, è che a Canistro operi un’azienda che faccia tornare la produzione a quella del 2008, con 120 dipendenti e 30 stagionali, e che produceva 330 milioni di bottiglie”.
Oggi il patron Colella sarà ascoltato dalla conferenza dei capigruppo.