A Chieti la Confcommercio scrive al prefetto e al sindaco per scongiurare la vendita abusiva di mimose in vista della festa della donna.
Una lettera accorata, indirizzata all’attenzione del prefetto Antonio Corona e del sindaco Umberto Di Primio, per scongiurare la vendita abusiva di mimose in vista di martedì 8 marzo, Festa della donna. L’iniziativa è stata lanciata a livello nazionale da Federfiori, del presidente nazionale Carlo Sprocatti, e da Confcommercio Terziario Donna con l’obiettivo di combattere l’abusivismo commerciale, piuttosto dilagante negli ultimi anni, in occasione dell’8 marzo. Quando, purtroppo, tanti utenti preferiscono acquistare il classico mazzolino di mimose dagli ambulanti abusivi alimentando, così, il mercato nero che penalizza oltremodo i commercianti rispettosi delle regole, peraltro in un periodo di contrazione dei consumi. Anche Confcommercio Chieti, ovviamente, fa sua l’iniziativa ed ha inviato una nota al prefetto ed al sindaco per tentare di debellare la piaga dell’abusivismo commerciale nel giorno della Festa delle donna.
“Siamo di fronte ad un fenomeno annoso che di recente ha assunto dimensioni sempre più consistenti e che, oltre a rappresentare un’evidente forma di elusione fiscale e di concorrenza sleale nei confronti degli operatori regolari, è spesso legato- afferma Marisa Tiberio, presidente provinciale Confcommercio e Terziario Donna Chieti- ad attività criminose ed allo sfruttamento delle persone. Peraltro, la vendita irregolare di fiori incide in maniera sostanziale sulle attività degli operatori del settore floreale causando un calo di fatturato tanto più evidente oggi, in un momento di grave difficoltà in cui versa il comparto.” Da qui l’intento di Confcommercio di richiamare l’attenzione degli organi preposti nella speranza che martedì 8 marzo vengano promossi i controlli del caso sul territorio cittadino. “Acquistare mimose da venditori irregolari può sembrare un gesto innocente ma è, in realtà, illegale. Confido anche nei consumatori- aggiunge Tiberio- affinché acquisiscano una diversa e più profonda consapevolezza della portata di certe azioni.”