L’assessore alla Salute della Regione Abruzzo, Nicoletta Verì, a proposito della nuova classificazione dell’Abruzzo in area arancione, ha spiegato che si è raggiunta la soglia di rischio.
“Purtroppo con questi dati e con la situazione dei posti letto abbiamo raggiunto la soglia di rischio del 30% delle terapie intensive e, di conseguenza, è scattata l’allerta. Gli ospedali sono sottoposti a grande stress. L’aumento dei contagi è significativo. Ma l’elemento più importante è sicuramente la soglia del 30%. I numeri che registriamo ogni giorno sono crescenti: ci sono contagi, ci sono focolai c’è bisogno di attenzione ulteriore. Dal punto di vista tecnico abbiamo fatto tutto quello che dovevamo fare e lo abbiamo fatto in modo preciso. Ora l’inserimento in fascia arancione serve per rimarcare che bisogna rispettare le regole: i cittadini devono indossare le mascherine, adottare il distanziamento sociale, igienizzarsi di frequente le mani e limitare in ogni modo i contatti con persone non conviventi”. “Superate”, secondo Verì, le ipotesi avanzate dal Comitato regionale emergenza-urgenza Abruzzo (Crea) al Comitato tecnico scientifico regionale a proposito di misure più restrittive per l’Aquilano e il Teramano, aree più duramente colpite dal virus in queste settimane: Le ipotesi che il Crea aveva chiesto al Cts di valutare riguardavano le stesse misure previste in area arancione e quindi ora sono superate”.