In Abruzzo, dopo l’Aquila e Teramo, anche Pescara e Chieti avranno il loro screening di massa sul Covid con i tamponi rapidi antigenici.
Come è già accaduto nella provincia dell’Aquila e nel capoluogo, e come sta accadendo nel Teramano, verranno individuate delle postazioni alle quali potranno presentarsi i cittadini che vorranno farsi il test.
L’adesione allo screening è su base volontaria, i cittadini delle province di Pescara e Chieti e delle due città capoluogo potranno sottoporsi all’esame in maniera gratuita. L’assessorato alla Sanità della Regione Abruzzo, secondo quanto confermato al Tg8 dall’assessore Nicoletta Verì, sta lavorando insieme alle Asl all’organizzazione dello screening, al termine del quale si potrà tracciare un’istantanea – attendibile e rappresentativa secondo alcuni, poco utile secondo altri – sull’andamento del contagio nel territorio preso in esame.
Lo screening di massa, già adottato in alcune regioni italiane, è da intendersi come azione di prevenzione basata sulla ricerca dei positivi asintomatici al fine di ridurre la circolazione del virus.
Il tampone antigenico rapido permette di identificare gli antigeni del virus SARS-CoV-2, ossia la presenza di proteine di superficie del virus stesso. Il test viene ritenuto abbastanza attendibile, anche se può dare luogo a falsi negativi, se la carica virale è bassa, e anche a falsi positivi. Il tampone antigenico permette di avere risultati in tempi brevi, meno di 30 minuti. L’eventuale positività dovrà essere confermata con un tampone molecolare e la persona dovrà rimanere in isolamento fino alla risposta.
Tenendo conto della validità dei test e delle possibili finalità, l’AIE, l’Associazione Italiana Epidemiologia, ha redatto delle raccomandazioni specifiche sul suo utilizzo:
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“Situazioni a maggior rischio in cui è attualmente indicato il test molecolare: si può utilizzare un test rapido che individui subito la positività ed isolare comunque gli individui positivi, ma va eseguito contemporaneamente il test molecolare per tutti i soggetti.
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Situazioni specifiche in cui occorre una sorveglianza perché si sospetta un rischio aumentato: si può utilizzare un test rapido che individui subito la positività ed isolare comunque gli individui positivi, ma va eseguito il test molecolare di conferma per i soggetti positivi.
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Situazioni a basso rischio: l’introduzione di test per screening di massa in situazioni di basso rischio appare prematura e deve tenere conto della bassa validità del test in queste condizioni e soprattutto della compatibilità con le attuali risorse e situazione epidemiologica.
A differenza del test PCR molecolare, considerato il top della categoria per rilevare il materiale genetico del SARS-CoV-2, i test rapidi o antigenici rilevano le molecole sulla superficie del virus, non devono essere elaborati in laboratorio e sono economici da produrre. Tuttavia, pur essendo specifici per il virus, non sono così sensibili come i test PCR molecolari. L’uso dei test antigenici è proposto ormai come un sostituto del test molecolare in alcune condizioni, diverse regioni si apprestano all’erogazione massiva.
Occorre però tenere in conto le considerazioni del recente documento dell’Organizzazione mondiale della sanità e le indicazioni dell’European Centre for Disease Prevention and Control che riconosce cinque obiettivi per il suo impiego in diverse fasi della pandemia:
- controllare la trasmissione;
- monitorare le velocità di trasmissione del virus SARS-CoV-2 e la sua gravità;
- mitigare l’impatto del COVID-19 nelle strutture sanitarie e assistenziali;
- rilevare cluster o focolai in situazioni specifiche;
- mantenere lo stato di eliminazione del COVID-19, una volta raggiunto.
Sul sito web Scienza in rete si possono trovare alcune risposte alle domande più frequenti sui test rapidi antigenici:
“Il problema della validità del test diagnostico molecolare PCR, e successivamente dei test rapidi è stato molto dibattuto durante il corso della pandemia. Il British Medical Journal ha messo a disposizione un calcolatore rapido del valore predittivo positivo e negativo a seconda dei valori di sensibilità e specificità del test”.
Inoltre è bene tenere presente che:
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“Il tampone naso-faringeo è un prelievo biologico con una variabilità operatore-dipendente che può influire in modo rilevante sulla sensibilità del test. Poiché il prelievo è lo stesso sia per il test antigenico che per il molecolare è doveroso ottimizzarne la sensibilità, garantendo verifiche periodiche, con test di conferma o con doppi prelievi incrociati, o per centri prelievo o per operatore, oppure effettuando di routine due prelievi paralleli o sequenziali da parte di due operatori diversi.
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Il test antigenico rapido può utilmente essere introdotto nelle regioni italiane in tutte quelle situazioni in cui, a causa di un rischio aumentato, debba essere eseguita una ricerca rapida dei soggetti positivi. L’uso del test rapido e la gestione del risultato dipende dalla probabilità iniziale che il soggetto sia affetto. Nel caso di una probabilità moderata-alta di infezione (superiore al 15%), il test rapido può essere utile per la individuazione precoce ma va sempre accompagnato dal test molecolare a tutti i soggetti per evitare i falsi negativi. Nel caso di una probabilità moderata di infezione (2-15%) potrà essere condotto il test rapido avendo cura di confermare i positivi con il test molecolare”.
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