Trivelle, di nuovo all’attacco la docente universitaria D’Orsogna: “Nuovo progetto a Bomba, Cmi vuole anche fare gasdotto 20 km”.
“Arriva in Abruzzo la Compagnia Mediterranea Idrocarburi (Cmi) con sede a Roma e con l’intento di riportare in vita il progetto di estrazione e trattamento ‘Colle Santo’ già proposto per Bomba dalla Forest Oil di Denver e sconfitto dopo tanti anni di lunghe battaglie”. Lo afferma l’abruzzese Maria Rita D’Orsogna, docente universitaria in America e attivista ambientale, sottolineando che “occorre solo continuare con la grazia e l’intelligenza di sempre” e dicendosi certa che “sapremo ancora una volta rispedire al mittente questi folli progetti”.
“L’intento della Cmi – dice D’Orsogna – è di sfruttare e di migliorare la resa di almeno sei pozzi vecchi trivellati a Bomba negli anni 1960 dall’Agip, di altri due trivellati dalla Forest Oil in anni più recenti, e trivellarne almeno altri ‘due o tre’ nuovi. In più la Cmi vuole creare un gasdotto fino a Paglieta a circa 20 chilometri di distanza e costruire qui una centrale di trattamento per l’eliminazione dell’idrogeno solforato e di altre impurità. La compagnia prevede di mettere il progetto in produzione entro il 2017. Verranno impattati una decina di comuni del chietino, fra cui Atessa e Torricella Peligna, e varie zone protette a ridosso della Majella, fra cui il lago di Serranella, le colline di Guarenna e il Bosco di Mozzagrogna”. “Il progetto di valutazione ambientale della Cmi – aggiunge – è stato presentato al Ministero dell’Ambiente il 27 Giugno 2016 in collaborazione con Tea Sistemi, ditta di consulenza petrolifera già nota in Abruzzo perché il suo fondatore, Paolo Andreussi, fu anche uno dei consulenti Eni per la progettazione del Centro Oli di Ortona”.
“Si stima – aggiunge D’Orsogna – che dai circa dieci pozzi fra vecchi e nuovi si possano estrarre 1,5 miliardi di metri cubi di gas in totale. Visto che in Italia ne consumiamo circa 70 miliardi l’anno, il gas di Colle Santo servirà per dare gas all’intera nazione, secondo le stime della Cmi/Avanti stessa, per una sola settimana. Perché mai una ditta dall’America-Dubai-Canada vorrebbe venire a trivellare a Bomba e a Paglieta? È evidente che è solo speculazione”.
“Nei suoi comunicati – sottolinea ancora D’Orsogna – la Cmi/Avanti ricorda che l’Italia è ottima perche il nostro regime fiscale è molto favorevole per i petrolieri, le royalties sono basse, ci sono tante opportunità per ditte piccole e perché le recenti regole imposte dal governo per la semplificazione e per assegnare i progetti sono ‘rivoluzionarie’. Usano proprio questa parola: rivoluzionarie”. “Sono tutti copioni che abbiamo già visto in Abruzzo. Ma sono anche dieci anni che combattiamo, che combatto. L’informazione è diffusa, la reazione naturale del grande pubblico non è più di possibilismo, ma di opposizione netta e ferma ai petrolieri. La strada è tracciata e collaudata da anni. Basta solo non stancarsi”.