Una rete già sovradimensionata, come dimostra il calo dei consumi di gas in Italia, non ha bisogno di ulteriori impianti: ad affermarlo è il Forum H2O, a commento dei recenti dati forniti dal Mise.
Nuovi gasdotti, centrali e stoccaggi non solo mettono a rischio la salute e il territorio, ma sarebbero inutili in una rete che già produce dal fossile più di quanto serva. Il Forum H2O porta ad esempio i dati appena forniti dal Mise, il ministero per lo sviluppo economico: nel 2018, -3,3% rispetto al 2017, e -16% rispetto al 2005, anno del picco massimo dei consumi. Quanto all’Abruzzo, il Forum cita gli ultimi dati disponibili, ossia quelli relativi al 2017, che evidenziano -36% dei consumi rispetto al 2019, considerato anno di picco.
“Per l’Abruzzo i dati del 2018 non sono stati ancora pubblicati e gli ultimi disponibili, del 2017, indicavano un -36% rispetto all’anno di picco, il 2009. Si tratta dell’ennesima dimostrazione che la rete infrastrutturale italiana e abruzzese è già ora sovradimensionata, come d’altro lato rilevato a giugno 2018 da MedReg, il consorzio delle authority del settore dei paesi del Mediterraneo. L’Abruzzo è al centro di numerosi interventi tra nuove infrastrutture interregionali e ampliamenti dell’esistente, a servizio del progetto di trasformare l’Italia in un “Hub del Gas”: nuova centrale di compressione di Sulmona; gasdotto Sulmona-Foligno; gasdotto Larino-Chieti; ampliamento gasdotto San Salvo-Biccari; nuovo stoccaggio San Martino sulla Marrucina;
-nuovo stoccaggio a San Benedetto del Tronto (al confine); ampliamento stoccaggio Treste.È del tutto evidente che nuovi stoccaggi, centrali e grandi gasdotti o gli ampliamenti di quelli esistenti sono solo opere inutili e dannose per territorio e salute nonché un grande affare per i gestori che grava sulle bollette dei cittadini. Infatti le opere che vengono inserite dai dirigenti del Mise, nonostante non siano necessarie, tra quelle della rete nazionale dei gasdotti, poi vengono remunerate con le bollette degli italiani. Questo gioco sulle tasche dei cittadini dimostra la miopia di chi vuole continuare a puntare su queste grandi opere, visto che ogni nuovo gasdotto ha una vita utile per essere remunerato di 50 anni. Quindi costruito oggi lo dovremo “sopportare” fino al 2070, quando da parte di tutti gli scienziati c’è la richiesta di abbandonare le fossili entro il 2050 o anche prima per salvare l’equilibrio climatico. Un Governo in linea con i risultati dell’IPCC sui rischi dei cambiamenti climatici dovrebbe iniziare un piano di dismissione degli impianti esistenti!
Il metano, come dimostrano gli ultimi studi scientifici pubblicati ai massimi livelli mondiali, è un potente gas clima-alterante che, disperso per il 3-10% lungo la filiera (estrazione, trasporto, stoccaggio e distribuzione) contribuisce in maniera determinante al riscaldamento globale. Per questo l’idea di puntare al metano per una transizione energetica è nata già vecchia mentre esistono fin da ora le tecnologie per risparmio, efficienza e produzione energetica da rinnovabili.
Per questi motivi saremo con gli studenti per lo sciopero internazionale per il clima del 15 marzo e in piazza a Roma il 23 marzo per dire no alle grandi opere inutili e dannose e sì ad un grande piano di conversione ecologica dell’economia”.
Il Forum H2O aderisce alla campagna “Per il clima, fuori dal fossile” insieme alle associazioni:
Ambiente e Salute nel Piceno, Coordinamento nazionale No Triv, Forum Abruzzese H2O, I Discoli del Sinarca Molise, Termoli Wild Molise, Italia Nostra Salerno, Coordinamento Comitati Ambientalisti Lombardia, Comitato DNT Piemonte, Stazione Ornitologica Abruzzese onlus, Coordinamento No Triv Taranto, Trivelle Zero Marche, USB FCA Melfi, Trivelle Zero Molise, Nuovo Senso Civico, SOS Adriatico Rimini, Coordinamento No Hub del gas, Mediterraneo No Triv, Comitato No Tap Brindisi, Cobas Brindisi, CETRI-TIRES Circolo Europeo per la Terza Rivoluzione Industriale, No Triv Vulture-Melfese, Briganti d’Italia, Rivista “Valori”, Liberiamo la Basilicata, Coordinamento NO Triv Lombardia, Coord. Regionale Acqua Pubblica Basilicata, Speleo Club Marmo Platano, Associazione Guide del Borsacchio, Comitati Cittadini per l’Ambiente di Sulmona.