La restituzione dei risarcimenti concessi in via provvisionale ai familiari delle vittime del terremoto è “un effetto processuale primario della sentenza di riforma adottata dalle magistrature superiori rispetto alle sentenze di condanna del tribunale dell’Aquila, un effetto processuale ineliminabile perché conseguente a una sentenza di assoluzione”.
L’avvocato Carlo Benedetti, spiega così la vicenda dolorosa e onerosa della richiesta di restituzione delle provvisionali concesse dalla presidenza del Consiglio dei ministri e dalla Protezione civile ai familiari di alcune vittime del terremoto del 2009. Un argomento di natura strettamente giuridica, dice l’avvocato Benedetti, che è anche presidente del Consiglio comunale dell’Aquila, su cui si deve innestare però un ragionamento di tipo morale, perché – dice – i parenti delle vittime vengono privati di una forma minima di risarcimento rispetto al danno inimmaginabile che hanno subìto con la morte dei propri congiunti”.
Sulla vicenda è intervenuto anche l’avvocato distrettuale dello Stato, Filippo Patella, dopo le polemiche a livello nazionale dal momento che lo Stato ha chiesto indietro, con citazioni in tribunale, i risarcimenti pagati in via immediata al termine del processo di primo grado che condannò i 7 esperti della Grandi rischi per omicidio colposo e lesioni colpose per aver rassicurato gli aquilani e sottovalutato il rischio sismico, condanna poi ribaltata in Appello e in Cassazione con 6 assoluzioni, (e mantenendo la sola condanna definitiva per l’ex vice capo della Protezione civile Bernardo De Bernardinis). Le provvisionali, in sostanza, devono essere restituite, se non si vuole incorrere in ulteriori cause con lo Stato. Sulla vicenda intanto è intervenuta la ministra per i Rapporti con il Parlamento, Anna Finocchiaro rispondento durante il Question time in parlamento, all’interrogazione del deputato abruzzese Gianni Melilla, del Movimento democratico e progressista.
“Non è stata adottata nessuna scelta di carattere discrezionale e ancor meno di ordine politico”, ha detto la ministra, lasciando aperta una speranza.
Il presidente della Regione Luciano D’Alfonso, ha intanto reso noto di voler parlare con il premier Paolo Gentiloni e con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, “per far sì – scrive – che i familiari già straziati dal dolore per le perdite umane e materiali derivate dal sisma non debbano restituire quanto ricevuto”. Il presidente cita il filosofo Noberto Bobbio: “Bobbio ci ha insegnato che esistono la legalità e la legittimità. La legittimità vale più della legalità, e non c’è bisogno di rievocare il mito di Creonte e Antigone per capire che lo Stato deve essere tutore e non avversario di chi soffre. Le vittime vanno sostenute dallo Stato poiché esso è nato anche con la funzione di non lasciare solo il cittadino davanti alle tragedie, e io mi farò latore di questo pensiero davanti alle cariche più alte della Repubblica”.