Ottavo giorno di presidio davanti alla sede della Giunta regionale, e l’intenzione di andare avanti a oltranza, con il sole e la pioggia, con o senza sostegno delle istituzioni e della politica che – in questi giorni di campagna elettorale – ha altri impegni e priorità.
I ricercatori dell’ex centro di ricerca Technolabs, cuore all’occhiello di quello che era il Polo elettronico dell’Aquila fino ai primi anni Duemila, poi acquisito dalla Intecs, restano nel loro camper provvisto soltanto del necessario: poche coperte, caricabatterie, qualche cioccolatino portato dai visitatori. Visitatori sporadici a dir la verità, in un Paese in cui la protesta per la mancanza di lavoro non fa più notizia. Ieri la visita di due ex giocatori della nazionale italiana di rugby (nella foto con i lavoratori), arrivati per dire agli ex ricercatori “che tenere duro e non mollare mai è l’unica strada per portare a casa la vittoria, anche quando la partita sembra persa”.
Una vicenda che si potrebbe dimenticare presto, per questo restano in presidio i 68 ex dipendenti, licenziati durante le feste di Natale: devono farlo per se stessi e per la loro storia di tecnici e ricercatori di alto livello nel campo delle telecomunicazioni, lo devono alle loro famiglie che hanno creduto in una buona risoluzione della vertenza. Vertenza nata per la volontà – mai compresa sino in fondo – della Intecs, che ha altri centri di ricerca in Italia, di lasciare L’Aquila, sorda all’invito del ministero dello Sviluppo, in un tavolo istituzionale dello scorso 9 gennaio, di ritirare i licenziamenti e consentire di ricorrere agli ammortizzatori sociale per altri sei mesi. Il tempo necessario per cercare altre soluzioni per i lavoratori. Un invito caduto nel vuoto. L’azienda non ha intenzione di investire all’Aquila, nonostante l’avvio imminente della sperimentazione del 5G.
E intanto alcuni lavoratori si preparano a lasciare la città con le loro famiglie.
IL COMUNICATO DEI RICERCATORI: “NO STRUMENTALIZZAZIONI POLITICHE”
COMUNICATO STAMPA DEGLI EX RICERCATORI INTECS
Tanti i cittadini che hanno portato la loro gradita solidarietà ai ricercatori licenziati da Intecs, da giorni riuniti in presidio presso il camper posizionato nel parcheggio antistante la sede regionale di palazzo Silone. In queste ultime ore gli ex lavoratori Intecs hanno ricevuto diversi inviti dalle varie forze politiche per prendere parte agli eventi organizzati nell’ambito della campagna elettorale. I ricercatori licenziati, in coerenza con quanto comunicato nei giorni scorsi circa la loro determinazione a non essere fatti oggetto di strumentalizzazione a fini elettorali, pur apprezzando gli inviti hanno deciso di declinarli tutti. Gli ex lavoratori Intecs ritengono che i loro interlocutori non possano che essere le Istituzioni, in particolare quelle preposte alla ricerca di soluzioni alle crisi industriali. Per questo hanno deciso di proseguire con il loro presidio davanti alla sede aquilana dell’assessorato regionale alle crisi e alle attività produttive, e presso il loro camper continueranno a ricevere tutti coloro che vorranno conoscere in modo diretto la loro storia e la loro condizione attuale. Ancora oggi la vertenza dei ricercatori licenziati è priva di soluzioni concrete. Per questo gli ex lavoratori Intecs chiedono a gran voce che siano formalizzati quei percorsi di recupero delle loro professionalità da tempo delineati dalle istituzioni, ma che pericolosamente tardano a essere finalizzati.