Il Comune di Pescara aveva deciso di rinviare l’accensione delle luci natalizie, prevista per giovedì scorso, in segno di solidarietà con i negozi chiusi.
Poi però, dopo l’incertezza legata all’eventuale passaggio in zona arancione, che non c’è stato, ieri le luminarie sono state accese.
Non sono quelle del prestigioso circuito Luci d’artista e non sono neanche quelle famigerate del Titanic, foriero di sfortuna secondo gli sfottò dei pescaresi, eppure le luci, le stelle e le palle di Natale appese tra i palazzi sono bastate a riscaldare la città e ad immergerla nella mitica atmosfera del periodo.
Sarà l’oggettiva difficoltà ad onorare il Natale come si deve, sarà che ne abbiamo fin sopra ai capelli di pensare al peggio, sarà che suoni e colori scaldano un mondo imprigionato e vessato dalla pandemia, fatto sta che quest’anno non sono solo i negozi, come avviene ogni anno, ad averci proposto le feste molto prima del tempo. Anche tante famiglie hanno anticipato l’allestimento dell’albero, tradizionalmente fissato all’8 dicembre, e pure qualche Comune si è adeguato scavallando i soliti tempi burocratici per regalare ai cittadini l’allegra “consolazione” delle luminarie natalizie. È avvenuto per esempio a Pescara, dove da ieri sono accese le luci e le musiche a tema natalizio riecheggiano per le vie del centro. È stato il primo vero sabato prenatalizio, ben diverso da ciò che ci si attende nell’Abruzzo zona rossa, dove le restrizioni impongono di uscire solo per “comprovate esigenze” di lavoro, salute o emergenza. C’è da dire però che tutti, o quasi, indossavano la mascherina e che nelle strade cittadine si sono viste diverse pattuglie della Polizia e Vigili urbani.
Le vie dello shopping erano piuttosto affollate, anche se molti negozi sono rimasti chiusi perché sprovvisti del codice Ateco giusto (per esempio quelli di abbigliamento, borse e calzature per adulti, categorie merceologiche molto rappresentate in corso Umberto).
Forse per questo, guardando le vetrine illuminate e quelle in gramaglie, in tanti ancora si domandano perché sia consentito acquistare una canottiera o un pigiama, mentre per un maglione o un paio di stivali occorra attendere il miracolo arancione. Come se tutti andassimo in giro solo… in mutande.