Pescara, “Giappone-Abruzzo: le connessioni nascoste”

Pescara, al cinema Sant’Andrea la proiezione del documentario “Giappone-Abruzzo: le connessioni nascoste”

La città di Pescara si prepara accoglie la prima proiezione del documentario stasera al teatro Sant’Andrea  “Giappone-Abruzzo: le connessioni nascoste”. La città di Chieti seguirà il 19 luglio con una proiezione al Teatro Marrucino, mentre la prima giapponese è fissata per il 7 novembre a Minami-Shimabara. Non solo, il documentario sarà disponibile su Amazon Prime in Italia, Regno Unito, Stati Uniti e Giappone.

Questo documentario, una coproduzione tra Monti & Ambrosini S.r.l. e la Fondazione PescarAbruzzo, esplora cinque secoli di storie che intrecciano il Giappone e l’Abruzzo. Sotto la direzione di Alessia Ambrosini, l’opera è un tributo alla memoria della yamatologa abruzzese Marisa Di Russo, figura chiave nelle relazioni culturali tra Italia e Giappone.

Grazie al supporto dell’Associazione Giappone-Abruzzo, fondata dalla professoressa Di Russo e attualmente presieduta da Claudio Caniglia, il documentario è stato girato tra l’Abruzzo e il Giappone, includendo materiali inediti che illuminano la storia antica e moderna di questi luoghi.

La narrazione si sofferma sulla figura di Alessandro Valignano, gesuita teatino, che ha aperto gli occhi dei giapponesi sull’Europa. Prima della sua missione, gli europei erano considerati barbari sporchi e maleducati, e i gesuiti erano visti come avventurieri in cerca di fortuna. Il suo maggior successo diplomatico fu l’Ambasceria Tensho: per porre fine alle dicerie, inviò quattro giovani nobili giapponesi in Europa per mostrare loro la magnificenza delle corti europee e di Roma. Le esperienze di questi giovani furono raccolte nel volume “De Missione”, che ha ispirato una serie su Amazon Prime Japan.
Oggi, Valignano è una figura di culto in Giappone, apparendo in manga, canzoni pop e persino su un’etichetta di birra prodotta a Pretoro. A Minami-Shimabara, dove sbarcò per la prima volta, è eretta una statua identica a quella di Chieti, in Piazza San Giustino.

Molti altri abruzzesi hanno costruito ponti culturali tra i due mondi. Claudio d’Acquaviva da Atri, Generale dei Gesuiti, riconobbe il valore di Valignano e lo inviò in missione in Estremo Oriente. Raffaele Ulisse Barbolani da Colle di Macine, ministro plenipotenziario del Regno d’Italia alla corte dell’Imperatore Meiji, documentò fotograficamente l’ingresso del Giappone nell’era industriale. Gabriele d’Annunzio, l’autore italiano più letto in Giappone dopo Dante, e Francesco Paolo Tosti, il cui repertorio è protagonista di un concorso di canto panasiatico a Nara, sono altre figure di rilievo. In tempi più recenti, l’ex pilota di Formula 1 Jarno Trulli ha aggiunto un ulteriore tassello a questa storia di connessioni.

Abruzzo e Giappone condividono anche tradizioni simili, come le spettacolari feste del fuoco. La festa di Sukagawa è così simile a quella delle Farchie di Fara Filiorum Petri che, guardando delle foto, gli abitanti non riuscirebbero a distinguerle.

“Realizzare questo documentario – afferma Alessia Ambrosini – è stato estremamente faticoso ma molto gratificante. L’obiettivo era raccontare un Abruzzo sconosciuto ai giapponesi e far conoscere ai nostri corregionali un Paese di grandissimo interesse.”