La coperta economica è corta per le nuove emergenze sismiche da gestire in un lasso di tempo breve. Ecco perché, probabilmente, i tecnici del Mef, il ministero dell’Economia e della finanza, hanno deciso di stralciare dal decreto Milleproroghe il rinnovo dei contratti dei precari.
Tecnici assunti a tempo determinato nel 2009 per seguire alcuni aspetti specifici dell’iter della ricostruzione. Oltre ai lavoratori dell’Aquila, ci sono anche 56 dipendenti di altrettanti Comuni del cratere sismico, che svolgono un lavoro fondamentale che va spesso a sopperire anche la mancanza di personale negli uffici tecnici dei Comuni, come spiega il coordinatore dei sindaci del cratere, Francesco Di Paolo.
Dai sopralluoghi nei cantieri alla verifica degli stati di avanzamento dei lavori, sino all’esame delle centinaia di pratiche per ottenere i finanziamenti per ricostruire: sono soltanto alcuni dei lavori che i cosiddetti precari del cratere svolgono. Un problema che sarà risolto – ha spiegato la senatrice del Partito democratico Stefania Pezzopane – che segue la vicenda – con opportuni emendamenti da presentare in commissione”. Ma ricostruire vuol dire anche rendere i centri storici più tecnologici e funzionali dal punto di vista dei sottoservizi.
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