Sanità Abruzzo, i dati secondo Forza Italia

E’ scontro sulla sanità in Abruzzo: a contestare quanto annunciato dal governo regionale è Forza Italia che cita il verbale relativo al tavolo di monitoraggio del Ministero delle Finanze e parla di ritorno al deficit.

I dati sono dati, si sa: a cambiare, semmai, è la lettura che se ne fa. Secondo Forza Italia la gestione della Sanità del Governo regionale ha preso una piega così brutta da mettere l’Abruzzo di nuovo a rischio deficit. Di seguito il comunicato integrale, relativo alla conferenza stampa convocata oggi, martedì 25 settembre, dai due consiglieri regionali di Forza Italia Mauro Febbo e Lorenzo Sospiri:

“Dopo quattro anni e mezzo, Paolucci e D’Alfonso ci riconsegnano una sanità regionale senza programmazione, con una gestione pericolosamente approssimata, inefficiente, ridotta in termini di assistenza territoriale, senza neanche un mattone messo per gli ospedali nuovi e, soprattutto, con i bilanci delle Aziende sanitarie che tornano a essere fortemente in negativo facendo tornare lo spettro del default. È quanto emerge chiaramente dalla lettura delle 81 pagine del verbale del tavolo di monitoraggio del 26 luglio scorso, consegnatoci dopo due mesi di solleciti. – hanno dichiarato Febbo e Sospiri – Innanzitutto il verbale finalmente svela il bluff delle politiche di Paolucci e D’Alfonso e come non sia stato avviato nessun iter per il riconoscimento di nosocomio di Area Disagiata per l’Ospedale di Atessa a differenza di quanto affermato dall’assessore regionale Silvio Paolucci, che è andato a prendere in giro sindaco e cittadinanza dopo essere tornato da Roma. Un modo becero di ingannare cittadini ed istituzioni. Lo stesso dicasi per il Dea di II livello tra Chieti e Pescara, sulla cui approvazione il Tavolo chiede ormai da mesi gli atti programmatori oltre a una riprogrammazione ospedaliera. Dal verbale si evince come fino ad oggi non sia stata ancora approvata la programmazione della rete ospedaliera e, cosa più grave, non è mai stata approvata una tabella di UOC (Unità Operativa Complessa) e UOSD (Unità Operativa Semplice Dipartimentale) in linea con i requisiti del DM70/2015, conosciuto come decreto Lorenzin. Tale tabella inoltre deve essere necessariamente approvata dal Tavolo, per cui hanno solo illuso i medici con i DCA (Decreti Commissario ad ACTA) presentati in quanto non hanno ancora avuto l’approvazione dei Tavoli ministeriali preposti. Stessa cosa dicasi per l’assistenza territoriale anch’essa non coerente con i DPCM LEA (Livelli essenziali di assistenza). Mai portata a termine l’attuazione del Fascicolo Sanitario Elettronico (pag. 52/53) annunciata più volte in pompa magna dall’assessore Paolucci. Se è pur vero che il punteggio LEA è positivo e altrettanto vero che è per l’anno 2016 (ma a luglio 2018 sono stati portati i dati anno 2017 ma non si conosce l’esito, domanda spontanea) gli stessi LEA continuano il trend negativo sui parametri assistenziali (pag. 63): i ricoveri della popolazione ultra settantacinquenne continuano a essere sopra il valore di riferimenti nazionale, risultano carenti i posti residenziali per anziani sopra i 65 anni, risultano carenti i posti residenziali per disabili, risulta elevata la mobilità passiva extraregionale (16% rispetto al dato nazionale dell’8.2%), risulta molto elevato il numero dei parti cesari per strutture con meno di 1000 parti all’anno (24,3% contro il dato nazionale del 15%), solo Pescara ha un valore adeguato. Peraltro viene rimarcato come il tempo di percorrenza tra la ricezione delle chiamate dalla Centrale Operativa e l’arrivo del primo mezzo di soccorso è stabile, da ben tre anni, al di sopra della soglia ritenuta adeguata come purtroppo dimostra ciò che è accaduto a Lanciano l’altro ieri sera (pag. 53). Per quanto riguarda i servizi territoriali residenziali e semi residenziali viene richiesto un provvedimento definitivo secondo l’intensità assistenziale delle strutture in base ai requisiti di accreditamento in quanto la Regione ha prodotto e inviato al Tavolo una serie di delibere tutte scoordinate e non in linea con il DPCM LEA. Stessa confusione, disorganizzazione regna nelle strutture per Anziani e per pazienti autosufficienti, disabili e riabilitazione (pag. 59/60), tutto certificato nero su bianco dal verbale e non le chiacchiere di Paolucci o di chi non legge e studia. Il quadro molto preoccupante  emerge chiaramente anche dalla mancanza di compatibilità degli atti aziendali di Chieti e Pescara trasmessi ma non approvati, in coerenza con la riprogrammazione della rete ospedaliera secondo il decreto Lorenzin, da mesi sollecitati. Per il potenziamento delle cure offerte dai Medici di Base, attivazione delle UCCP (Unità Complesse di Cure Primarie) siamo fermi alle fase dei progetti e all’affidamento dei lavori ma la legge istitutiva è del 2012. Argomento di ultima attualità la riduzione dei ticket. L’assessore oggi, dopo quasi 5 anni di filiera governativa PD Regione – Stato, chiede al Governo di modificare la legge del 2011 ma non dice che la sua proposta è stata bocciata tant’è che la “regione si è riservata di adottare un provvedimento corrente” (pag. 73). A destare forte allarmismo però sono i dati economici che vengono esposti nel verbale. I numeri sono di una gravità inaudita e proiettano la Regione verso il default e quindi il Commissariamento. Uno senario prospettato da più di un anno quando abbiamo evidenziato le gravi e forti perdite dei bilanci delle quattro Asl e ribadito pochi mesi fa. Infatti, i tecnici del Ministero della Salute e di quello dell’Economia e delle Finanze, hanno rideterminato il risultato di gestione 2017 “in un disavanzo di 52,219 milioni di euro” (pag. 31) diversamente da quanto riportato al tavolo del 10 aprile dove il disavanzo si attestava a soli 9,165 milioni di euro. Per quanto ci riguarda, riteniamo che forzature di bilancio hanno evitato che si attestasse a ben 80 milioni di euro, purtroppo lo scopriremo fra qualche mese quando saremo al Governo di questa Regione. D’altronde, l’andamento del primo trimestre 2018 annuncia un disavanzo di circa 70 milioni di euro, ‘non coerente con il programmatico 2018 che sconta un risultato di gestione di +2,5 milioni di euro’ (pag. 51). Oggi purtroppo il rischio di un nuovo Commissariamento è reale e a questo si aggiunge il pericolo di aumento delle tasse: +0,15% per l’Irap che vale circa 9 milioni di euro e +0,30 per l’Irpef che equivale a circa 43 milioni di euro. Questa è la vera sanità che Paolucci e D’Alfonso consegnano agli abruzzesi dopo il loro governo. Ancora una volta – concludono Febbo e Sospiri – a pagare le spese dell’inadeguatezza del Partito democratico e di questo centrosinistra saranno i cittadini. Il verbale dell’incontro al Ministero svela il grande bluff di questo governo regionale poiché i veri problemi della sanità abruzzese restano ancora tutti irrisolti. Il prossimo governo regionale infatti dovrà affrontare e risolvere i disastri lasciati in eredità da questa Giunta iniziando proprio dal debito aumentato nei bilanci delle aziende sanitarie perché nono possiamo permettere che l’Abruzzo torni ad essere commissariata dal Governo centrale per colpa del dilettantismo politico portato avanti da questa classe dirigente che ha guidato la nostra Regione”.

IL SERVIZIO DEL TG8:

https://www.youtube.com/watch?v=lqV_ZmfBr2I