Sono 504 i trapianti di rene, un numero storico quello del Centro trapianti per L’Aquila, l’Abruzzo e il Molise, che ha sede all’ospedale San Salvatore dell’Aquila. Un obiettivo raggiunto nei primi giorni di questo mese, anche con interventi eccezionali.
Come quello eseguito per la prima volta con l’espianto da donatore in vita effettuato proprio ieri, quando l’équipe dei 4 medici del Centro trapianti, affiancati dallo staff infermieristico, ha portato a termine un intervento in laparoscopia. Un risultato, quello dei 504 trapianti di rene, che è frutto di un percorso lungo, partito 16 anni fa, quando nel 2001 il Centro trapianti avviò le sue attività, ma che per il responsabile Francesco Pisani non è un record, bensì un punto di partenza. Oltre 500 donazioni sono un numero importante, ma si deve fare di più sul fronte delle donazioni, per le quali l’Abruzzo porta la “maglia nera” in Italia.
Gli abruzzesi donano troppo poco, forse più per disinformazione che per – come dire – egoismo. Ecco che l’informazione torna a rivestire un ruolo fondamentale, perché donare gli organi significa salvare la vita a una persona. E anche, se vogliamo, allungare quella di chi ha donato. Un gesto di altruismo che affonda le radici in quella che il professore Pisani ha definito “una rivoluzione”, perché con i trapianti, per la prima volta nella storia della medicina, si può intervenire senza lasciare al paziente delle menomazioni.
Il Centro trapianti per l’Abruzzo e il Molise è un esempio di sanità di qualità per l’assessore regionale Silvio Paolucci.