Il gup Antonella Di Carlo, del tribunale di Pescara, ha rinviato al 30 giugno prossimo, per omessa notifica ad uno degli imputati, l’udienza preliminare del procedimento sulla presunta sottrazione dei tributi dovuti ad alcuni Comuni del Pescarese.
Devono rispondere delle accuse di peculato in concorso Enio Carlo Di Fiore, ex amministratore della società di riscossione tributi e recupero crediti Sican, Francesco Cipolletta, amministratore della Sican dal 2008 al 2011 e Roberto Di Cecco, ex sindaco di Turrivalignani (Pescara). I tre imputati – secondo i pm Mirvana Di Serio e Andrea Papalia – avrebbero trattenuto illecitamente e destinato a scopi personali il denaro riscosso, anziché versarlo nelle casse degli enti locali. L’indagine della Guardia di finanza, nata da alcuni accertamenti sulle tasse versate per un anno e mezzo da un bar di Popoli (Pescara), ma mai arrivate nelle casse del Comune, si è poi estesa ai Comuni di Turrivalignani e Lettomanoppello (Pescara), e infine ad altri enti locali laziali e campani. I fatti si riferiscono ad un periodo compreso tra il 2008 e il 2014, nel corso del quale – secondo l’accusa – sarebbero stati distratti oltre 400 mila euro di tributi che gli imputati avrebbero utilizzato per fini personali. La Sican, nel frattempo, è finita al centro di una procedura di fallimento davanti al tribunale di Chieti. Il Comune di Popoli, attraverso gli avvocati Gianluigi Amoroso e Chiara Di Sipio, si è costituito parte civile.