Covid: il dottor Paolo Fazii, direttore U.O.C. di Virologia e Microbiologia della Asl di Pescara, interviene sulla variante Epsilon.
“Questa nuova variante – spiega il dottor Fazii – è denominata anche “californiana” perché è stata isolata per la prima volta negli Stati Uniti ed è stata sequenziata nello Stato di Washington. E’ una variante che ha dei mutamenti importanti a livello della porzione del genoma virale perché è implicata nella produzione dello “Spike” che ormai tutti conosciamo e, quindi, sembra che riesca a eludere meglio, rispetto alle altre varianti, il nostro sistema di immuno-sorveglianza, sia nei soggetti che hanno manifestato sintomi di malattia sia nei soggetti che si sono vaccinati. L’unico studio che è stato stato fatto è su soggetti che avevano la variante Epislon, però parliamo di qualche decina di casi, quindi trarre delle conclusioni è prematuro. Sicuramente – prosegue Fazii – è una variante che preoccupa perché riesce a eludere il nostro sistema di immuno-sorveglianza però è pur vero che sono stai registrati pochi casi, parliamo di qualche centinaio negli Stati Uniti, in Europa forse non si arriva a cento casi, in Italia sono pochissimi casi. Però, probabilmente, è una variante che non ha una capacità così infettante come invece la Alfa, la ex Inglese o la Delta, la ex indiana, quindi cosa dire, preoccupazione sì perché siamo in guerra con questo virus, però probabilmente è poco infettante e non riuscirà a penetrare anche se ormai sono 44-46 Stati dove è stata individuata: però, torno a ripetere, sono sempre numeri molto bassi e quindi non ha questa capacità infettante. Certo anche la globalizzazione permette questo passaggio di tutti questi virus e queste varianti. Siamo oltre 7 miliardi e mezzo di persone nel Globo quindi, la natura fa il suo corso, adesso ovviamente c’è un salto di specie e con la globalizzazione si fa subito a fare il giro del mondo. E’ naturale che il rischio di un salto di specie abbastanza infettante e anche relativamente patogeno, possa far paura. Quindi la paura non è limitata solo a questa variante – conclude il dotto Fazii – ma bisognerà stare attenti a quello che accadrà nei prossimi anni perché purtroppo ci saranno altri salti di specie.”