Coronavirus Castiglione Messer Raimondo: il sindaco”Decine di famiglie con febbre chiedono il tampone. Basta rimpalli sulla Val Fino, siamo stanchi”.
“Siamo stanchi di questa situazione. Se finora sono stato collaborativo, da questo momento non lo sarò più. Ho decine di famiglie a casa con la febbre che mi chiedono il tampone e non so più cosa dire loro. È un continuo rimpallo”. Si sfoga con queste parole il sindaco di Castiglione Messer Raimondo, Vincenzo D’Ercole.
Il comune di Castiglione Messer Raimondo insieme agli altri centri della Val Fino, in provincia di Teramo, è uno di quelli più colpiti dall’emergenza coronavirus. Il paese conta poche migliaia di abitanti, ma i casi sono oltre 15 e stamani si è registrato anche il primo decesso.
Il sindaco di Castiglione e quelli di Elice (Pescara), Arsita, Bisenti, Montefino e Castilenti (Teramo) chiedono a gran voce al governatore Marsilio un’ordinanza simile a quella adottata per Ariano Irpino (Avellino) dal collega della Campania, Vincenzo De Luca, “per mettere in quarantena la popolazione dei nostri comuni e vietare l’entrata e l’uscita dai territori”. Il timore dei primi cittadini, visto l’elevato numero di casi in un’area con poche migliaia di persone, è che “i soggetti positivi, ma asintomatici siano molti di più”.
Ieri la Asl ha comunicato a D’Ercole che sarebbero stati effettuati tamponi a tutte le persone, una cinquantina già in isolamento, entrate in contatto con i soggetti positivi, ma il sindaco dice di non avere informazioni sulla parte restante della popolazione.
“I miei cittadini e, più in generale, tutta la popolazione della Val Fino hanno una dignità che deve essere rispettata. Dobbiamo conoscere quali sono i veri dati del virus in questa zona d’Abruzzo. Basta con i rimpalli di informazioni e di responsabilità”, conclude il sindaco Vincenzo D’Ercole.