Sono passati due anni dalla morte di Marco Pannella, storico leader radicale. Celebrazioni a Teramo, sua città di nascita, dove ha voluto essere sepolto. Il ricordo del ex commissario Di Francesco.
“Ogni volta che mi vedeva metteva le mani incrociate in alto, a mo’ di manette – commissa’ che mi vuoi arresta’ ancora -?”. Così Ennio Di Francesco ex commissario di Polizia, a due anni dalla morte di Pannella a 86 anni, ricorda con un sorriso lo storico leader radicale, protagonista di tante battaglie sociali e amico dello stesso Di Francesco. Dall’episodio dell’arresto, quando Pannella fumò in pubblico uno spinello per la legalizzazione delle droghe leggere e Di Francesco, allora a capo della Narcotici, fu costretto ad arrestarlo, nonostante come uomo condividesse le sue idee tanto da scrivergli un telegramma in carcere. Da allora divennero amici. E Di Francesco racconta l’ultimo incontro con Marco Pannella, nella sua casa romana. “Ue’ commissà’, siediti che facciamo due chiacchiere” disse Pannella in rigoroso dialetto teramano. Di Francesco gli fece i complimenti per la casa e la visuale sul Quirinale coi gabbiani in volo. “Vedi quel gabbiano – disse Pannella – è Altiero Spinelli.” Insomma paragonava i gabbiani agli storici personaggi che Pannella conobbe. Un profeta, dice Di Francesco, precursore di tante battaglie “a cui questo Paese deve molto.”
LA BIOGRAFIA E LE BATTAGLIE DI MARCO PANNELLA
(ANSA) Nasce il 2 maggio 1930 a Teramo Giacinto Pannella detto Marco da Leonardo e Andrè Estachon
– 1950 si laurea in legge.
– 1955 dopo un’esperienza nella gioventù liberale e nell’unione goliardica italiana, l’associazione degli studenti di estrazione laica, fonda il partito radicale insieme a Pannunzio, Carandini, Cattani
– 1960 corrispondente de Il Giorno da Parigi
– 1963 assume la segreteria del partito radicale – 1965 inizia la campagna divorzista con Loris Fortuna
– 1968 viene arrestato a Sofia dove protesta per l’invasione della Cecoslovacchia. Primo grande digiuno gandhiano
– 1973 fonda e dirige il quotidiano Liberazione
– 1974 conduce la campagna per il no all’abrogazione del divorzio
– 1975 inizia la battaglia per la depenalizzazione delle droghe, facendosi arrestare per aver fumato uno spinello in pubblico
– 1976 entra per la prima volta alla Camera come deputato, sarà rieletto nel ’79, nell’83 e nell’87
– 1977 a maggio durante una manifestazione referendaria non violenta dei radicali viene uccisa Giorgiana Masi
– 1979 insieme a Leonardo Sciascia viene eletto sia al Parlamento Europeo che alla Camera dei deputati
– 1981 vittoria referendum per il no all’abrogazione dell’aborto
– Alla fine degli anni ’80, Pannella trasforma il partito radicale in un partito transazionale, allargando il campo delle sue battaglie alla lotta contro la pena di morte e contro la fame nel mondo
– 1992 si presenta alle elezioni politiche con la lista Pannella ottiene 1,2% dei voti e 7 deputati.
– 1992 eletto presidente della circoscrizione di Ostia lo rimarrà per circa cento giorni, fino alle dimissioni volontarie nel 1993
– 1994 si allea con Silvio Berlusconi.
Ottiene la nomina di Emma Bonino come commissario europeo con il sostegno di FI. L’alleanza con il centrodestra dura fino al 2001
– 2001 fonda il movimento politico Radicali Italiani, sezione italiana del Partito Radicale Transnazionale
– 2002 Pannella promuove, con l’ex docente universitario Luca Coscioni, colpito da sclerosi laterale amiotrofica, l’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica
– 2006 alle elezioni politiche sostiene Prodi – 2008 si allea con il Pd, permettendo a nove radicali di entrare in Parlamento con le liste dei democratici – dal 20 aprile al 19 luglio 2011 sciopero della fame e della sete per un’amnistia contro le condizioni dei detenuti nelle carceri italiane
– 2009 lancia un manifesto su La peste italiana, “contro la partitocrazia e la distruzione delle regole democratiche e dello stato di diritto”
– 2014 Campagna per la Riforma della giustizia e per l’Amnistia
– 2015 diventa centrale la Campagna per il diritto umano alla conoscenza avviata già nel 2002.
– 2016 La malattia, un tumore che non gli ha dato tregua negli ultimi anni, lo costringe a casa, dove continua a lavorare e a ricevere tanti ospiti, molti esponenti di spicco della politica. Fino all’epilogo il 19 maggio 2016, con il ricovero d’urgenza in una clinica privata romana dopo che alcune funzioni vitali si erano praticamente fermate l’annuncio della morte dato in diretta da Radio Radicale alle 14.16.