La ricostruzione di una città colpita da un terremoto non si limita al recupero di palazzi e strade. Ma vuol dire anche restituire un immenso patrimonio culturale ferito a volte in modo molto grave dalle scosse sismiche e che restituisce elementi decorativi di epoche più antiche.
Un recupero che ha bisogno dei tempi lenti e approfonditi della ricerca storica e archeologica, dell’analisi e di confronti multidisciplinari: un lavoro che avviene sul campo. Il progetto di recupero di un bene culturale si fa in cantiere, come dice ad esempio da sempre il docente dell’università la Sapienza di Roma, Giovanni Carbonara, storico dell’architettura e teorico del restauro, intervenuto questa mattina alla giornata conclusiva di “Officina L’Aquila”, la kermesse di approfondimenti sulla ricostruzione.
A lui si è ispirata la soprintendente unica del cratere sismico Alessandra Vittorini per spiegare come si sta recuperando il patrimonio culturale danneggiato dal terremoto, un recupero che a volte non coincide con i tempi della pubblica amministrazione e della burocrazia.
I numeri e le distribuzione del patrimonio culturale aggiornati a maggio, fotografano una realtà composta di 738 edifici e complessi monumentali dichiarati di interesse culturale (in prevalenza privati); 502 sono nel Comune dell’Aquila (di cui 318 nel centro storico e 184 nelle frazioni) e altri 235 nei Comuni del cratere sismico. A questo va aggiunto il notevole patrimonio culturale pubblico, composto da edifici e complessi monumentali tutelati per legge (edifici pubblici, chiese, conventi, palazzi storici, mura, porte, fontane).
A che punto siamo con il recupero? La parte relativa alla vecchia procedura (fino a marzo 2013), sono stati presentati 129 aggregati di cui 121 nel centro storico corrispondenti a 200 beni d’interesse culturale (i 2/3 del totale). Di questi 127 approvati. L’importo complessivo èdi oltre 600 milioni di euro. Per quanto riguarda gli interventi portati avanti in base alla nuova procedura(da marzo 2015), invece, sono stati presentati progetti per 112 aggregati all’Aquila e nel cratere, di cui 80 approvati: 51 sono stati presentati (4 sono nelle frazioni) e 32 approvati. Nel cratere sismico, invece, sono 66 i progetti presentati, di cui 19 sono edifici pubblici, e 48 approvati. Per una stima totale, sono stati presentati progetti per circa 240 aggregati o edifici all’Aquila e nel cratere sismico, di cui 207 già approvati (circa l’86%).
In centro storico ci sono almeno 230 edifici d’interesse culturale sui 318 complessivi, pari a oltre il 70%. Per quanto riguarda i cantieri avviati in tutti gli aggregati approvati, 41 sono conclusi e abitati già in attesa dell’allaccio delle utenze e 33 in fase molto avanzata dei lavori.