Autovelox di Bussi. Le proteste arrivano anche dalle altre province, mentre nel Consiglio comunale dell’Aquila verrà discussa una mozione trasversale. Il sindaco di Bussi, Lagatta: “Tutto in regola, in quel tratto sono morte 8 persone”.
Avvocati, consiglieri comunali, Codacons: contro l’autovelox di Bussi sul Tirino si alza giorno dopo giorno un vero e proprio muro di proteste e iniziative a tutela degli automobilisti che sono incappati nelle multe durante l’attraversamento della Statale 153, all’altezza di Bussi sul Tirino. Una questione che genera sempre più malumore, e gli automobilisti ricorrono in modo massiccio agli avvocati perché ritengono ingiuste le multe.
Multe che vanno a colpire soprattutto i lavoratori costretti a percorrere quel tratto di strada fondamentale arteria di collegamento tra L’Aquila e Pescara. Migliaia gli automobilisti dell’Aquila raggiunti dalle cartelle delle multe, alcune con importi fino a 2mila euro. In città sono stati depositati già diversi ricorsi al giudice di pace mentre si sta valutando un’azione collettiva, una class action di cui si è fatto promotore il consigliere comunale dell’Italia dei valori Lelio De Santis. Il capogruppo dell’Idv presenterà sulla questione nel prossimo Consiglio comunale una mozione sostenuta una volta tanto da tutti i gruppi consiliari, si allarga a macchia di leopardo la protesta anche nelle altre province abruzzesi.
il sindaco di Bussi Salvatore Lagatta difende l’autovelox, negando che sia nascosto tra Le fronde degli alberi. Il dispositivo, dice, è opportunamente segnalato. In quel tratto di statale sorvegliato dall’autovelox, spiega Lagatta, sono morte 8 persone negli ultimi anni.
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