Coronavirus Abruzzo: lo stop della giustizia crea caos per separazioni e divorzi; criticità per mantenimenti, visite a figli e convivenze forzate.
L’emergenza Coronavirus che in questi giorni ha portato al blocco delle attività nei tribunali, sta creando diverse difficoltà alle famiglie alle prese con divorzi e separazioni.
“A Chieti è tutto fermo, almeno fino al 15 aprile e tutte le udienze di separazione e divorzio vengono rinviate”, spiega l’avvocato Monica D’Amico. “Resterebbero al riparo dai rinvii alcune attività urgenti previste dal decreto del Governo, ma non mi risulta che le udienze si stiano tenendo. Di conseguenza si riscontrano una serie di problemi pratici, per esempio sul fronte dei versamenti per il mantenimento dei figli, perché purtroppo molte persone hanno difficoltà ad avere introiti, visto che in queste settimane numerose attività vivono con i 600 euro al mese stabiliti dal Governo e se non ci sono soldi da parte è difficile tenere fede agli impegni.
Un’altra criticità è legata alle visite dei figli da parte di genitori separati, un diritto che non è ostacolato dal decreto, ma rispetto al quale emergono diverse problematiche nella gestione concreta e quotidiana, visto che molte madri non danno il permesso ai bambini di uscire e i papà, pur con tutte le cautele del caso, hanno dovuto rinunciare a incontrarli.
Si tratta di situazioni che alla fine vengono risolte più con il buon senso che con il diritto”.
Anche al tribunale di Pescara la situazione non cambia.
“Tutte le cause di divorzio e separazione negli ultimi tempi sono state rinviate,a eccezione delle udienze presidenziali per l’adozione di provvedimenti urgenti a tutela dei minori”, spiega l’avvocato Carlo Corradi.
“Con il nostro staff di psicologi e assistenti sociali convenzionati contattiamo i nostri utenti”, aggiunge Fabio Erro, vice presidente della onlus ‘Sono Papà’ di Chieti. “Con i tribunali fermi ci sono situazioni pendenti particolarmente difficili, come le convivenze di quelle coppie che si stanno separando e che sono costrette a restare insieme a casa. Soprattutto quando ci sono i figli cerchiamo di far capire che occorre dialogare e mantenere l’equilibrio, e fino ad ora abbiamo riscontrato una grande disponibilità da parte delle coppie”.