A seguito dell’inchiesta sui presunti esami universitari truccati, a Pescara chiesti 5 anni per il docente dell’Ud’A Luigi Panzone.
La richiesta è del Pm Valentina D’Agostino. Il docente di tecnica bancaria è accusato di corruzione e falso ideologico, per fatti risalenti al 2012, in seguito all’inchiesta sugli esami truccati all’università D’Annunzio di Chieti-Pescara. Per Panzone la Pm D’Agostino ha chiesto chiesto cinque anni di reclusione e l’interdizione dai pubblici uffici. La richiesta di condanna è arrivata oggi pomeriggio, davanti al tribunale collegiale di Pescara.
“Sono fatti gravi, che violano in maniera spudorata beni tutelati dalle norme quali la trasparenza e la serietà della pubblica amministrazione – ha detto il Pm nella sua requisitoria, dopo avere passato in rassegna i vari episodi contestati – la personalità di Panzone delinea la figura di un uomo che ha agito in spregio alle più elementari regole di imparzialità, lealtà e correttezza”.
Il Pm ha anche richiesto che non siano concesse le attenuanti generiche, alla luce di un precedente. Nella loro replica, invece, gli avvocati della difesa, Federico Squartecchia e Giovanni Cerella, hanno respinto le tesi dell’ accusa e hanno chiesto l’assoluzione “perché il fatto non sussiste”.
Il presidente del Tribunale collegiale, Maria Michela Di Fine, ha fissato per il prossimo 21 dicembre le repliche e la sentenza del procedimento con giudizio immediato. L’udienza, iniziata questo pomeriggio alle 15.30, è durata circa un’ora e mezza.