Il Teatro Marrucino nonostante le difficoltà e i divieti imposti dall’emergenza virus, prosegue la propria attività di produzione lirica con “Il barbiere di Siviglia”. L’opera sarà trasmessa su Rete8 sabato 5 e la settimana successiva, il 12 dicembre alle ore 21.00.
La messa in scena del titolo più conosciuto di Gioacchino Rossini, opera buffa in due atti, tratto dalla commedia omonima francese di Pierre Beaumarchais, su libretto di Cesare Sterbini, vedrà la regia del M° Danilo Proia.
Il Maestro Roberto Molinelli, Direttore d’orchestra, compositore e violinista, tra i più validi musicisti della sua generazione, guiderà i talentuosi pianisti Marco Moresco e Stefano D’Onofrio nella versione per due pianoforti soli.
Il cast vanta la presenza di giovani talenti e voci note al pubblico abruzzese, come il basso pescarese Alessandro Cataldo e il tenore teatino, Orlando Polidoro, versatile ed esilarante, vera colonna nelle parti di carattere delle produzioni del Marrucino, e Alessandro Guerzoni, basso di Pescara. Non mancano le eccellenze nel panorama lirico nazionale e internazionale, come il tenore Alessandro Luciano, di grande talento e raffinato interprete del repertorio belcantistico italiano e francese, e il baritono reggino Raffaele Facciolà, dalla bella carriera internazionale, interprete del barbiere e factotum. Riconfermata anche la presenza di Matteo D’Apolito. I ruoli femminili sono affidati a due artiste abruzzesi, il mezzosoprano aquilano Federica Carnevale e il soprano pescarese Licia Piermatteo.
Il Maestro Paolo Speca, guiderà il Coro del Teatro Marrucino.
Le scene di Opera 2001 di Alicante – Spagna e i costumi della Sartoria Arrigo di Milano, saranno magistralmente curati dallo scenografo e costumista M° Alfredo Troisi, che debuttò nel 1991 al Teatro “Valli” di Reggio Emilia dove firmò scene e costumi per il concerto di gala in occasione dei 30 anni di carriera di Luciano Pavarotti.
L’opera fu commissionata da Francesco Sforza Cesarini, impresario del teatro di patrocinio della sua famiglia, l’attuale Teatro Argentina di Roma, che si accordò con l’allora ventitreenne Gioacchino Rossini perché scrivesse un’opera musicale di carattere gioioso e scherzoso, da rappresentarsi per l’imminente carnevale del 1816.
Il capolavoro rossiniano debuttò il 20 febbraio 1816 con il titolo Almaviva, o sia L’inutile precauzione e la rappresentazione fu soffocata da una tempesta di proteste da parte del pubblico, boicottata dai sostenitori della versione dell’opera di Paisiello che nel 1782, dieci anni prima della nascita di Rossini, aveva messo in scena il suo Il barbiere di Siviglia, riscuotendo uno dei maggiori successi della sua fortunata carriera.
La replica del giorno successivo fu, invece, un clamoroso trionfo. L’opera di Rossini oscurò ben presto quella di Paisiello, divenendo non solo la più famosa del compositore pesarese, ma anche l’opera buffa per antonomasia. Ancora oggi è una delle opere più rappresentate al mondo; ogni sua aria è un gioiello musicale: «Largo al factotum» (Figaro), «La calunnia» (Don Basilio), «Una voce poco fa» (Rosina). Celebre è il festoso concertato «Zitti zitti, piano piano».
L’opera sarà trasmessa su Rete8 il 5 e 12 dicembre alle ore 21.00.