È urgente “rianimare la speranza” promuovendo la cultura della vita e la scelta della trasmissione della vita, senza la quale “nessuna forma di organizzazione sociale o comunitaria può avere un domani”
Per questo la Chiesa deve farsi promotrice di “Un’alleanza sociale che promuova la cultura della vita, mediante la proposta del valore della maternità e della paternità”, che favorisca “l’impegno legislativo degli Stati per rimuovere le cause della denatalità con politiche familiari efficaci e stabili nel tempo” e che impegni “ogni persona di buona volontà ad agire per favorire le nuove nascite e custodirle come bene prezioso per tutti, non solo per i loro genitori”. È quanto scrive il Consiglio episcopale permanente della Conferenza Episcopale Italiana nel Messaggio per la 47.ma Giornata nazionale per la vita, che verrà celebrata domenica 2 febbraio 2025, sul tema “Trasmettere la vita, speranza per il mondo. Tu sei indulgente con tutte le cose, perché sono tue, Signore, amante della vita”. E proprio in occasione della 47ª Giornata nazionale per la vita, l’Ufficio della Pastorale della famiglia dell’arcidiocesi di Chieti-Vasto ha organizzato l’evento tenuto ieri sera presso l’auditorium Cianfarani di Chieti al quale hanno preso parte mons. Bruno Forte, arcivescovo di Chieti-Vasto, il quale ha parlato di “Speranza: utopia o anticipazione?” e il direttore del quotidiano “il Centro” Luca Telese, intervenuto sul tema “Quali politiche per rilanciare la speranza?”. L’incontro, che ha visto la presenza di numerose autorità locali, è stato aperto con alcuni brani cantati dal coro del Convitto “G.B. Vico” di Chieti.