Il progetto definitivo di messa in sicurezza di un edificio pericolante c’è ma non è mai stato attuato, la scuola c’è e funziona, gli studenti sono raddoppiati negli ultimi 7-8 anni, eppure i laboratori non si possono svolgere.
Una storia tutta all’italiana quella che si trova a vivere l’istituto superiore “Leonardo Da Vinci-Ottavio Colecchi” dell’Aquila, un istituto professionale che ha una vocazione laboratoriale, e che dal terremoto del 2009 è destinato alla precarietà.
Prima perché l’edificio per le lezioni teoriche che ospitava le 23 classi – poi diventate oltre 40 – è rimasto danneggiato dal terremoto e quindi le centinaia di studenti si sono dovuti trasferire in un musp – il più grande, a due piani, realizzato all’Aquila – ; poi perché gli ultimi terremoti del centro Italia hanno aggravato i danni e ora la palazzina rischia di crollare sopra ai laboratori. Che nel frattempo sono stati chiusi con un’ordinanza del sindaco Massimo Cialente. E così 750 studenti non possono svolgere le loro ore di laboratorio. I vigili del fuoco hanno cominciato questa mattina i lavori di messa in sicurezza della palazzina, ma la preside e gli studenti fanno un appello alle istituzioni affinché si faccia presto per tornare alla normalità.