Coronavirus Abruzzo: disavventure legali anche per gli avvocati

Coronavirus Abruzzo: il professor Andrea Monti aiuta a fare chiarezza sulle vicende relative alle multe ai professionisti rincasati tardi da lavoro e sulle cause intentate dagli avvocati contro medici e ospedali per i decessi da Covid 19.

Ha fatto molto discutere la vicenda dell’avvocato pescarese Marco D’Apote, che giorni fa, oltre ai fascicoli del suo lavoro, è rincasato dal suo studio legale portandosi a casa anche una multa da 550 euro, elevata da una pattuglia della GdF durante uno dei tanti controlli per la verifica del rispetto delle disposizioni del Dpcm. L’avvocato era in macchina intorno alle 23 di sera “senza comprovate esigenze lavorative”, è stato scritto sul verbale, e a nulla sono valse le giustificazioni del professionista, corredate da fascicoli, tesserini, carte bollate e registri. D’Apote ha già annunciato il ricorso, ma la vicenda sta facendo molto discutere.

“Un professionista, un imprenditore, non sono vincolati a orari e turni e anche se questo è un concetto che può sembrare strano, in realtà non lo è affatto”, commenta Andrea Monti, docente di diritto dell’ordine e della sicurezza pubblica dell’Università d’Annunzio. “Dunque non è strano che un avvocato fosse in giro a tarda ora come capita spessissimo per altro a chi fa questo lavoro. Questa vicenda poi rimanda anche a un problema più generale, che è relativo alla competenza e alla preparazione nell’irrogare la sanzione, facendo un verbale che poi provocherà ricorso e costi per l’amministrazione e che infine sarà annullato, facendo perdere tempo due volte.
Bisogna ricordare che il mancato rispetto delle misure di contenimento è punito con sanzione amministrativa nel caso di chi non ha motivo per circolare, mentre ha delle implicazioni penali se si viola il decreto di quarantena. Nel primo caso si può fare ricorso amministrativo al Prefetto o al Comune, a seconda dell’autorità che ha emesso il provvedimento restrittivo, e poi ci si potrà sempre rivolgere alle Corti, con costi per il cittadino che possono essere anche rilevanti. Dunque sarebbe opportuno che gli operatori fossero molto attenti nel decidere quando contestare o meno una violazione, perché se venisse annullata avrebbero aggravato inutilmente la situazione già compromessa dei cittadini.
Nel caso di denuncia penale invece i tempi sono molto più lunghi, perché bisogna aspettare l’avviso di conclusione delle indagini preliminari e poi rivolgersi a un avvocato, sempre che il pubblico ministero non abbia deciso di chiedere l’archiviazione del procedimento.”

Ma in questi giorni c’è anche un’altra vicenda oggetto di discussione: le cause intentate da alcuni avvocati contro medici e sanitari degli ospedali, impegnati in prima linea nella lotta al Coronavirus. La questione è stata evidenziata dal presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli, che nei giorni scorsi ha scritto una lettera al Consiglio nazionale forense, per segnalare il diffondersi di comunicazioni pubblicitarie da parte di studi di avvocati, che invitano i cittadini a intentare cause nei confronti dei medici, offrendo consulenze legali gratuite o altri possibili incentivi.

“Il fatto che, come si legge e si sente in questi giorni dagli organi di informazione, alcuni avvocati abbiano cominciato a organizzarsi per fare causa in relazione alle negligenza nei casi di Covid 19, va visto da diversi angoli”, aggiungeil professor Monti. “Date le condizioni in cui sono costretti a lavorare i medici e il personale sanitario è abbastanza improbabile che si possano configurare casi di colpa medica, perché semmai i responsabili dovrebbero essere coloro che li hanno messi nelle condizioni di operare in modo precario. Una colpa inescusabile però è tale anche quando ci troviamo in tempi come questi e quindi, a condizione di poter provare la propria domanda, la causa sarebbe fattibile, ma, attenzione, non certo con la tecnica a strascico che viene normalmente utilizzata nei casi di colpa medica.
La cosa tutto sommato più preoccupante è il fatto che comincino a circolare notizie di questo genere, indice delle conseguenze della crisi economica che mette tutti contro tutti e che è innescato da questa condizione, che purtroppo non si limita ai pur gravi eventi di ordine pubblico che abbiamo registrato, ma può anche appunto arrivare ad azioni legali di questo tipo.”

Il servizio del Tg8

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